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  • Disastro Valeri spiana la strada alla Juve, Udinese scippata. Basta con questi arbitri

    Disastro Valeri spiana la strada alla Juve, Udinese scippata. Basta con questi arbitri

    La goleada della Juve a Udine se, da un lato, conferma la partenza lanciata dei campioni d'Italia a punteggio pieno, 6 gol segnati e 1 subito, dall'altro costituisce una punizione ingiusta e troppo pesante per l'Udinese. La squadra di Guidolin è stata schiantata prima da Valeri, che ha spianato la strada al successo juventino con una direzione degna di un torneo dopolavoristico.

    Sia chiaro: qui non c'entrano gli esercizi dietrologici, le teorie complottarde a favore di questa o di quella squadra, della Juve o di chicchessia. Qui c'entra la mediocrità tecnica di una categoria i cui vertici non conoscono nè il pudore nè la meritocrazia. E non sanno nemmeno chiedere scusa.

    Come volevasi dimostrare, la questione arbitrale è riesplosa subito. Altro che giudice di porta, il quale peraltro serve a poco, perchè basterebbe la tecnologia anche per il gol-non gol; altro che le trionfalistiche dichiarazioni del designatore all'indomani della giornata inaugurale.

    Il disastro, come sempre, è firmato dai fischietti che Braschi manda in campo pur in condizioni di forma orripilanti. Sabato sera a Bologna, Tagliavento ha accordato al Milan un rigore che non c'era; oggi, a Udine, la pessima prova di Valeri ha falsato la partita tra i friulani e la Juve. Valri, peraltro, è recidivo con l'Udinese che non dimentica quella volta in cui espulse ingiustamente Inler, penalizzando i friulani. 

    Ammesso e non concesso ci fosse il penalty su Giovinco per la spinta di Danilo praltro iniziata fuori area, mai e poi mai Brkic doveva essere espulso, lasciando l'Udinese in dieci per quasi 80 minuti.

    In completo stato catatonico, Valeri ha pure ammonito Pinzi per un fallo che non ha manco fischiato e, sul 4-0 per la Juve ha mostrato il cartellino giallo a Domizzi anzichè tenerlo in tasca.

    Siamo soltanto alla seconda giornata ma i segnali sono allarmanti. Lo ripetiamo a Braschi, a Nicchi, a Collina, a Platini, a tutto il sistema che ci rassicura a ogni piè sospinto su quanto siano bravi gli arbitri italiani: ci vuole la moviola in campo. E ci vogliono arbitri in forma. E quelli che sbagliano devono essere fermati subito, senza se e senza ma.

    L'Udinese, onore al suo orgoglio che le ha consentito di segnare il gol della bandiera e i suoi tifosi sono stati letteralmente scippati. Se esistessero una giustizia e un arbitro capace di riconoscere i propri errori, la gara dovrebbe essere ripetuta. Così non sarà: il campionato parte malissimo e la colpa è dei soliti noti. 

    Ci hanno sempre detto e ripetuto che gli arbitri non devono mai essere protagonisti. In tre settimane, invece, fra Supercoppa e campionato, Carminati, Tagliavento, Valeri hanno già conquistato la scena per le loro cantonate. Coraggio. Al peggio non c'è mai fine.

     

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

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