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  • Verona-Reggina:| Non una sfida qualunque...

    Verona-Reggina:| Non una sfida qualunque...

    • D.M.

    Sta arrivando anche il momento della sfida col Verona. Se n'è parlato molto dopo la promozione degli scaligeri, perché il ricordo è andato subito all'anno della prima retrocessione in B della Reggina. Dopo una promettente salvezza, nel campionato d’esordio nella massima serie, la Reggina ha vissuto una stagione da incubo nella successiva, cominciata male e finita peggio, anche se era ormai diffusa la convinzione che il miracolo sarebbe avvenuto nello spareggio. Colomba è rimasto saldamente in panchina nonostante le numerose sconfitte consecutive. Poi miracoli e vittorie conquistate per il rotto della cuffia, persino un gol di testa del portiere Taibi, avevano consentito alla Reggina di strappare punti indispensabili per arrivare almeno allo spareggio. Così è stato, col Verona avversario di turno. La Reggina è arrivata, addirittura, favorita alla partita decisiva. Un’appendice di campionato che ha regalato una prima delusione nella partita di andata con la vittoria di misura dei veneti. Restava l'ultima spiaggia, la gara interna, di ritorno, con i ventiquattromila del 'Granillo' pronti al sostegno della squadra, in quella che è stata definita la partita del secolo. Così, la squadra, sospinta dal boato del 'Granillo', prima ha pareggiato il gol veronese dell'andata e subito dopo, ha raddoppiato, mandando in delirio l'intero stadio. Il 2-0, conquistato in quel momento, infatti, significava salvezza sicura, strappata con i denti, dopo l'incredibile rimonta del girone di ritorno. Negli ultimi, drammatici, minuti della partita, un'incredibile disattenzione di tutta la squadra, ha consentito al Verona di segnare con Cossato, un'autentica bestia nera per la Reggina, il gol del 2-1 che ha consentito agli scaligeri, pur perdendo, di volgere in suo favore la situazione, in virtù del gol segnato in trasferta. Una sorta di maledizione, tornata improvvisamente ad avvolgere il 'Granillo', quando tutti erano ormai convinti della salvezza. A festeggiare, alla fine, è stato il Verona che ha condannato la Reggina, in un rovente fine di gara, diventato incandescente nel dopo partita, lungo il tunnel che porta gli spogliatoi. Una pagina che il presidente Foti ha definito la più brutta di tutta la sua carriera di dirigente amaranto, una ferita che solo il tempo ha rimarginato, ma non completamente.

    Sul piano sportivo, però, la Reggina vuole riscattarsi, ecco perché soprattutto i giocatori reggini come Barillà, Missiroli e Pietro Marino, l'attendono dall'inizio della stagione. Molti giovani, in quel periodo, erano solo dei giovanissimi alle prime esperienze col vivaio amaranto, altri non conoscono bene la storia, che avranno modo di imparare in questi giorni della settimana perché la Reggina dovrà prepararsi bene, oltre che fisicamente e tatticamente alla difficile gara di sabato prossimo, altro spareggio per le posizioni che contano, anche psicologicamente per non cadere nelle provocazioni e non farsi prendere dal nervosismo.

    (Il Quotidiano della Calabria)

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