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  • Napoli, Sarri deve cambiare

    Napoli, Sarri deve cambiare

    • Matteo Serra
    Dodici partite alla fine del campionato sono tante, tutto è ancora aperto e tutto può ancora succedere, ma questo week end potrebbe darci indicazioni importanti sul destino della Serie A 2015/2016. Juventus e Napoli continuano il loro duello a distanza ed entrambe in questa giornata dovranno affrontare avversarie ostiche; la Juventus riceverà l'Inter allo Stadium, il Napoli va a Firenze. La Juve affronta un'Inter in crisi di gioco e di risultati e il 3-0 di Coppa Italia di gennaio è ben di più di un indizio sulla differenza che c'è tra la due squadre, ma è pur sempre il derby d'Italia e in queste partite i giocatori possono trovare motivazioni ed energie quasi impronosticabili.  

    Può essere ancora più decisiva la trasferta toscana del Napoli di Sarri. Sia Napoli che Fiorentina sono uscite ridimensionate dal giovedì di Europa League. Il Napoli è stato troppo opaco nel doppio confronto con il Villarreal, mentre la Fiorentina non è mai scesa in campo a White Hart Lane contro il Tottenham. Una sconfitta per il Napoli, ma anche un pareggio, aumenterebbe la sfiducia che sembra accompagnare i partenopei da qualche settimana a questa parte. Inoltre con i 3 punti gli uomini di Sousa ridurrebbero a 2 i punti distacco e se a questo si somma il ritmo serrato che sta tenendo la nuova Roma di Spalletti, il Napoli potrebbe vedere traballare anche il secondo posto, che sembrava blindato solo qualche tempo fa. 

    LA TESTA FA LA DIFFERENZA - Tornando alla corsa scudetto, in questo momento la Juventus sembra avere qualcosa in più, anche in prospettiva futura.. Gli uomini di Allegri hanno dimostrato di saper vincere anche quando giocano male (vedi Juve-Genoa 1-0) e di poter contare su una panchina che sa anche essere decisiva, come hanno dimostrato Zaza proprio nello scontro diretto col Napoli e la coppia Morata-Sturaro contro il Bayern Monaco. La Juve ha infine un gruppo di giocatori che vince da 4 anni, è abituato a lottare per lo scudetto e difficilmente soffre la pressione che i accompagna i momenti decisivi. Tutti questi elementi sembrano mancare ai ragazzi di Sarri; Higuain e compagni rischiano di subire l'ansia di non farcela, la sensazione del "adesso o mai più" che la partenza ad handicap dei rivali ha generato sotto il Vesuvio. I tifosi ci hanno creduto a lungo e continuano a farlo, i giocatori lo percepiscono e temono di deluderli, la disabitudine a giocarsi titoli così importanti potrebbe giocare brutti scherzi.

    SARRI DEVE CAMBIARE - Ci sono differenze anche dal punto di vista tattico; Sarri infatti ha fin da subito schierato gli stessi 11, che si possono recitare come una filastrocca. Mancano le alternative e, come è apparso nelle ultime uscite in campionato, gli avversari sembrano aver trovato l'antidoto per fermare il potenziale offensivo della sua squadra. Il tecnico ex Empoli ha mostrato grande intelligenza ad inizio anno quando si è reso conto che il 4-3-1-2 con Insigne trequartista non dava i risultati sperati, optando quindi per il 4-3-3 che ha incantato tutti. Il Napoli sembra però essersi incartato a questo punto della stagione avere bisogno di una svolta tattica, che può essere negli uomini, magari affiancando un altra punta ad Higuain, in modo tale da liberarlo dall'asfissiante marcatura che tutti i difensori gli riservano, oppure nell'interpretazione del modulo, giocando con i terzini ancora più larghi e cercando pìù la profondità e l'ampiezza pittosto che gli scambi nello stretto. Dodici giornate sono tante, ma da lunedì sera potremmo avere un bell'indizio sul futuro del campionato.

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