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  • Juve, Dybala vale Messi e Ronaldo

    Juve, Dybala vale Messi e Ronaldo


    Gigi Buffon ha appena battuto il record di imbattibilità stabilito nel 1972/73 dal grandissimo Dino Zoff e si appresta a battere anche il primato in Serie A di Sebastiano Rossi. Non si non spendere due parole per un tentativo di confronto tra l'attuale numero 1 della Juventus e il capitano della Nazionale campione del mondo nel 1982: due autentici leader, prima di tutto, e la cosa bella è che hanno saputo esserlo con due caratteri e due modi di esprimersi davvero agli antipodi. Questo significa che non esiste un solo modo di essere la guida di uno spogliatoio, perchè a fare la differenza alla fine sono soprattutto i comportamenti e la gestione della professionalità. Ricordo da calciatore Zoff come una persona che parlava pochissimo ma che sapeva farsi rispettare attraverso i suoi atteggiamenti dentro e fuori dal campo e, nelle rare occasioni in cui chiedeva di prendere la parola, si avvertiva una sorta di timore reverenziale da parte di tutti gli altri, me compreso. Buffon ha una personalità più aperta, più esuberante, è un compagno di squadra a 360° perchè gli piace trascinare anche gli altri, ma da grande campione quale è sa quando è il momento di smettere di scherzare e tornare ad essere seri. Tecnicamente, Zoff e Gigi sono due portieri molto diversi nello stile, ma nelle ultime due stagioni soprattutto ho visto in Buffon una gestione delle proprie energie fisiche e mentali, una capacità di rimanere concentrato per tutta la partita maggiori e uno stile che si avvicina di più a quello del grande Dino.

    DYBALA COME MESSI - La Juventus ha vinto ancora nell'ultimo week end con una perla del solito Dybala, un giocatore sul quale c'è il fortissimo imprinting di Massimiliano Allegri. L'allenatore della Juventus ha saputo convincerlo della capacità di esprimersi in una posizione diversa rispetto a quella occupata a Palermo, dove agiva da prima punta. Oggi l'argentino galleggia prevalentemente sulla trequarti ed è proprio tra le linee, col suo primo controllo che manda spesso in tilt le difese avversarie, che sta facendo la differenza. La rete col Sassuolo è un autentico capolavoro di tecnica, controllo del corpo, coordinazione qualità balistiche: credo di non esagerare se, in questo momento, lo accostiamo ai grandi del calcio mondiale come Messi o Cristiano Ronaldo per la capacità di risolvere le partite con una sola giocata.

    LA CRISI DEL MILAN - Chi invece pare essere ripiombato in una crisi difficile da motivare è il Milan, fermato anche dal Chievo dopo la sconfitta col Sassuolo. Le parole di Abbiati e Abate nel postpartita mi riportano alla mente il durissimo sfogo di Buffon dopo il ko con gli emiliani nel girone d'andata. Quando calciatori di esperienza sbottano davanti ai microfoni, è perchè certi richiami nel chiuso dello spogliatoio non sono stati raccolti dai compagni e per dare un segnale forte spesso l'esposizione mediatica diventa l'ultima carta da giocarsi. Probabilmente, nel Milan di oggi manca uno zoccolo duro di 6-7 giocatori in grado di ergersi ad esempio per gli altri e farsi seguire e anche Mihajlovic sta subendo questa situazione. A proposito del tecnico, se la società gli ha fatto firmare un contratto di due anni è perchè credeva nelle sue qualità e, per quello che si è visto nel girone di ritorno, merita assolutamente la conferma. Tolte le ultime due gare, i rossoneri oggi sono una squadra e possiedono un'anima.

    ROMA, SABATINI VIA? - Continua a volare la Roma, trasformata in meglio da Luciano Spalletti. L'allenatore giallorosso ha sicuramente tratto beneficio dall'esperienza all'estero e la necessità di rivestire un ruolo che va oltre le sue competenze, quasi da dirigente, è alla base anche di un atteggiamento mediatico e di certe dichiarazioni che hanno sicuramente scosso l'ambiente. In postivo, ovviamente. L'anno prossimo però la Roma avrà bisogno di un dirigente molto più vicino alla squadra e alle sue dinamiche di quanto non avvenga oggi. Considero Sabatini uno dei migliori direttori sportivi in circolazione nel fare mercato e nel valutare i calciatori, ma nel club giallorosso serve qualcosa di diverso, una persona che sollevi il tecnico da certe responsabilità e faccia sentire la vicinanza della società.

    SCUDETTO, JUVE FAVORITA - Il Napoli non molla, restando incollata alla Juventus e dunque in corsa per lo scudetto a pieno titolo. Mancano nove giornate, nelle prossime settimane ci saranno una serie di scontri diretti interessanti, su tutti le trasferte della Juve contro Milan e Fiorentina, quelle dei ragazzi di Sarri con Inter e Roma. Ad oggi, è possibile ipotizzare che sarà un duello avvincente fino all'ultima giornata per la vittoria finale, ma indubbiamente il margine che la Juve ha saputo costruirsi con la sua grande rimonta è da tenere in considerazione. Vi diro di più: se i bianconeri non solo passano indenni il derby col Torino ma dovessero vincerlo, questo potrebbe essere il vero momento di svolta per il quinto scudetto consecutivo.

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    Cesare Prandelli

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