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  • Berlusconi: Balotelli non è un sogno. Per El Shaarawy (e per le elezioni)

    Berlusconi: Balotelli non è un sogno. Per El Shaarawy (e per le elezioni)

    L'ordine è partito ieri sera a San Siro, non appena da Dortmund è arrivata la conferma che, perdendo anche con il Borussia, il City di Mancini era fuori pure dall'Europa League. D'altra parte, Silvio Berlusconi era stato chiaro sia prima della gara persa con lo Zenit ("Balotelli non è un sogno"), sia dopo ("Come mai ho detto che Balotelli non è un sogno? Perchè io non sogno mai").

    Al di là dell'esegesi del pensiero onirico del Cavaliere, l'assalto a SuperMario è partito. Coronarlo con successo non sarà facile, ma, stavolta, Berlusconi è disposto a tutto: anche a fare un sacrificio personale, in deroga alla politica dell'austerità che, l'estate scorsa, aveva portato allo smantellamento del Milan, campione d'Italia e vincitore della Supercoppa di Lega nel 2011, secondo nel 2012 alle spalle della Juve. 

    Il City fuori dall'Europa deve necessariamente ridimensionare le proprie ambizioni e, a prescindere dal futuro di Mancini, che egli rimanga o venga esonerato, il primo nome sulla lista dei possibili partenti in gennaio è proprio Balotelli.

    Le continue divergenze con l'allenatore, l'altalena fra campo, panchina e tribuna (ieri sera, in Germania, l'azzurro ha giocato per 65 minuti, rimediando pure un'ammonizione e poi è stato sostituito da Dzeko), il desiderio di rientrare in Italia, più volte manifestato al proprio entourage, il corteggiamento discreto del Milan, che non ha mai smesso di pensare a lui: tutto porta in un'unica direzione. 

    Considerato che in attacco, in rigoroso ordine alfabetico i campioni d' Inghilterra annoverano Aguero, Balotelli, Dzeko, Guidetti, Nimely e Tevez, senza dimenticare Nasri, formalmente inserito nela rosa dei centrocamposti offensivi. Che  l'organico dei Citizens conta 26 giocatori. Che il club uscito dalla Champions e manco approdato in Europa League intende sfoltire i ranghi, le domande da porsi sono due: quanto costa Balotelli? E come potrebbe pagarlo il Milan? 

    La valutazione ufficiale dell'attaccante oscilla attorno ai 25 milioni di euro. Lo stesso giocatoe percepisce un ingaggio che si aggira attorno ai 5 milioni di euro annui. Il sogno di Galliani, che firmò il capolavoro Ibrahimovic, è un prestito a gennaio senza diritto di riscatto obbligatorio, con metà stipendio a carico del City sino a fine stagione.  Da questo orecchio, però gli inglesi non ci sentono. Sì al prestito, ma con diritto di riscatto stabilito all'atto dell'accordo; sulla ripartizione degli emolumenti sino al 30 giugno si può anche discutere.

    E' qui che entra in campo la variabile Berlusconi. Il presidente stravede per El Shaarawy e gongola pensando alla coppia che il Faraone formerebbe assieme a Balotelli. Il presidente medesimo si sta preparando a ridiscendere in campo, per sfidare direttamente o indirettamente Bersani nella corsa 2013 a Palazzo Chigi.

    E' vero che il centrodestra è nel marasma e tutti sono contro tutti, ma l'unica cosa certa è che il dominus di questo schieramento sia sempre e soltanto il Cavaliere. Il quale è disposto a tutto pur di riguadagnare i consensi drammaticamente persi. E nel gruppo dei fedelissimi, non sono pochi a pensare che l'ingaggio di Balotelli gli procurerebbe un ritorno d'immagine molto importante anche fuori dal calcio. Per questo, qualora si rendesse necessario un sacrificio economico personale,  Berlusconi sarebbe pronto a farlo, pur di avere Balotelli. Dipenderà da quanto il sacrificio sarà oneroso. Ma, da ieri sera, Balotelli non è più un sogno. O come dice il presidente onorario del Milan, non lo è mai stato. Perchè Silvio spera divenga realtà.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

     

     

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