Berlusconi e Galliani giurano e spergiurano che Stephan El Shaarawy (20) non lascerà il Milan nonostante le forti pressioni del Manchester City per strappare il Faraone ai rossoneri. Lo stesso diretto interessato ha confessato a Repubblica di trovarsi bene al Milan e di essere disposto a cambiare posizione nel nuovo 4-3-1-2 della prossima stagione. Non basterebbero 25 milioni di euro più Carlos Tevez e forse nemmeno 40 milioni cash a vincere le resistenze dei dirigenti milanisti, eppure la sensazione è che qualcosa possa cambiare tra l'attaccante italo-egiziano e il suo attuale club.

L'impressione  è che, dietro a tutte le voci che si rincorrono sulla trattativa  e sull'improvviso nuovo amore per Carlos Tevez (Galliani dixit), ci sia un tentativo ben orchestrato del Milan per capire se esistano le premesse per un'operazione in uscita che metterebbe a disposizione ingenti risorse per la campagna acquisti. Un po' quello che è accaduto la scorsa stagione con la doppia cessione di Ibrahimovic e Thiago Silva al Paris Saint Germain. Galliani sa che l'unica maniera per finanziare acquisti che rafforzino qualitativamente il suo Milan è necessario privarsi prima dei giocatori più appetiti e, viste le difficoltà a trovare offerte congrue per Robinho e Boateng (gli altri sacrificabili illustri), la scelta sarebbe caduta su El Shaarawy.

E allora ecco che, con i soldi della cessione del giocatore della Nazionale, i rossoneri tornerebbero su un vecchio pallino come Tevez, partner ideale per Balotelli, e avrebbero ulteriore denaro contante per puntare obiettivi più ambiziosi anche nelle altre zone del campo.