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  • E. Mantovani: 'Stravedo per Montella, ma quando la Samp ha deciso di cambiare...'

    E. Mantovani: 'Stravedo per Montella, ma quando la Samp ha deciso di cambiare...'

    • Lorenzo Montaldo
    Il nome dei Mantovani, a Genova, evoca ancora piacevoli ricordi. Inevitabile sia così, quando hai trascinato una realtà come quella della Sampdoria dalla polvere della Serie B allo Scudetto. Papà Paolo ora non c'è più, suo figlio Enrico però ha mantenuto, come tutti i figli dello storico presidente doriano, la passione per il Doria. Tanto da esserne stato anche presidente.

    “Mi sarei aspettato di più, ma non so se più da Vincenzo o dalla squadra e dall’ambiente" racconta Enrico Mantovani a violanews.com. "Sicuramente quando la società ha deciso di cambiare tecnico, si pensava a qualcosa di diverso rispetto alla realtà di oggi. E’ anche vero che quella di Zenga e quella di Montella sono due metodologie di gioco talmente diverse tra loro da lasciare presagire la necessità di più tempo a disposizione di quest’ultimo”.

    E per quanto riguarda l'accoglienza che riceverà a Firenze Montella, Mantovani non ha dubbi: “Per come è andato via, credo che non ci sia stato niente di traumatico con la tifoseria. E’ un allenatore che fa giocare bene la sua squadra, io stravedo per lui. Fosse per me lo applaudirei. Ero convinto che avendo fatto bene a Firenze, Vincenzo avrebbe avuto l’opportunità di restare o, al limite, di andare in un’altra squadra. Dall’esterno, il divorzio tra la Fiorentina e Montella mi è sembrata una situazione abbastanza anomala".

    Secondo Mantovani, comunque, il tifo viola farebbe bene a tenersi stretti i Della Valle ancora a lungo: "Il ragionamento sulla volontà di investire sul mercato da parte della proprietà? Probabilmente Vincenzo aveva ragione, una lamentela fatta anche dell’attuale tecnico. Capisco anche, però, che non si possa pretendere ciò che non si può dare, e per questo dico che me la terrei stretta la proprietà attuale. Arriverà sicuramente il momento in cui la Fiorentina vincerà nuovamente lo scudetto, ma anche stare stabilmente tra le prime cinque del campionato è un gran bel risultato. I risultati eccezionali arriveranno -conclude l'ex presidente blucerchiato- ma dovranno essere valutati nella loro eccezionalità e non come qualcosa di dovuto”.

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