Calciomercato.com

  • E se Moratti puntasse su Corvino?

    E se Moratti puntasse su Corvino?

    • Andrea Distaso

    Le parole di ieri di Massimo Moratti, mai come in questo momento, suonano come una solenne bocciatura sull'operato del direttore dell'area tecnica Marco Branca. Gli errori commessi durante le ultime sessioni di calciomercato sono diventati macroscopici agli occhi del patron in coincidenza con la crisi di risultati e gioco patita dalla formazione di Andrea Stramaccioni. Al termine della stagione, l'addio di Branca è certo, nonostante l'autopromozione del diretto interessato nel prepartita di Inter-Bologna. E la corsa per la sua sostituzione è già partita.

    Non ci saranno promozioni interne, perchè il ds Marco Ausilio è il fedele braccio destro di Branca e ovviamente ne condivide le responsabilità. Il mercato dei direttori sportivi, a meno di clamorosi "scippi" da altre società, non propone molto e per questo Moratti dovrà scegliere molto bene l'uomo a cui affidare la ricostruzione di una squadra arrivata a fine corsa. E dovrà farlo con un budget verosimilmente limitato.

    Più che Leonardo, che si è dimostrato ottimo talent scout nel ai tempi del Milan ma limitatamente al mercato brasiliano, in "casa nostra" sono tre i nomi che possono fare al caso dell'Inter. La candidatura più gettonata è quella di Riccardo Bigon, bravissimo a proseguire il lavoro impostato da Pierpaolo Marino a Napoli e maestro nelle operazioni a basso costo. Puntare su di lui vuol dire arrivare anche a Walter Mazzarri come tecnico, uomo dalla personalità non facilissima da adattare a un'altra piazza esigente come Milano e non propriamente un tecnico attento a lanciare i giovani. 

    Un altro dirigente a spasso dopo le infelici esperienze col Genoa e a Palermo è Pietro Lo Monaco, colui che ha contribuito più di ogni altro a costruire il miracolo Catania. Nulla da dire sulla sua conoscenza del mercato sudamericano (in particolare quello argentino e questo sarebbe un vantaggio vista la folta pattuglia presente ad Appiano Gentile), ma il suo carattere si sposa difficilmente con un presidente decisionista come è Moratti. O gli si dà carta bianca anche nella gestione delle cose di spogliatoio (il caso Cassano è esemplificativo) come dovrebbe fare un normale direttore sportivo, o è inutile puntare su di lui.

    Resta un nome sullo sfondo, ma si tratta di un vecchio pallino del presidente nerazzurro. Parliamo di Pantaleo Corvino, fermo da due anni dopo il burrascoso addio alla Fiorentina, ma considerato unanimemente uno dei maggiori conoscitori di calcio del nostro Paese. Gli anni di Lecce e i primi di Firenze in compagnia di Cesare Prandelli non si possono dimenticare. Sarebbe l'uomo giusto per andare a individuare in giro per l'Italia e per il mondo i migliori talenti in circolazione, perchè è dai giovani che questa Inter deve ripartire. I suoi detrattori non lo considerano sufficientemente duro per gestire una rosa non facilissima come quella dell'Inter, ma la presenza di un vero team manager al suo fianco (non ce ne voglia Ivan Cordoba, ma Oriali era un'altra cosa) potrebbe risolvere la situazione. Oltre a formare un team nuovamente compatto e pienamente sostenuto dalla proprietà.

    Altre Notizie