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  • E' un Maxi Catania:| Cesena, brusco risveglio

    E' un Maxi Catania:| Cesena, brusco risveglio

     

    E' il Catania dei dieci argentini tra campo e panchina la prima squadra a battere il Cesena nella stagione 2010/11. Silvestre firma il gol dell'1-0, Maxi Lopez si sblocca e trova il raddoppio nella ripresa. Ti aspetti la reazione della capolista, invece i romagnoli, mai sotto dall'inizio del campionato, non trovano le ripartenze per impensierire la squadra di Giampaolo che adesso, con due vittorie e un pareggio, si porta nella parte alta e nobile della classifica per fregiarsi del titolo di sorpresa, al pari dei bianconeri di Ficcadenti.
     
    CHE GOMEZ — In casa del Catania l'ultima novità si chiama Alejandro Dario Gomez: l'amministratore delegato Lo Monaco lo ha prelevato in estate dagli argentini del San Lorenzo. Classe '88, abbina corsa a grande tecnica e senso tattico: quando nella stessa squadra c'è un certo Mascara, per gli avversari sono guai. Se ne accorge presto il Cesena, schierato 4 volte su 4 con lo stesso undici. Nagatomo, per esempio, doveva rifiatare e invece si ritrova a inseguire il folletto di Buenos Aires. Già, un altro 165 centimetri come il dirimpettaio Giaccherini, che stavolta - dopo gli elogi del c.t. Prandelli - non brilla.
     
    SOLO CATANIA — Al 23' il vantaggio dei padroni di casa: Mascara taglia una, due punizioni a centro-area. Sul terzo spiovente perfettamente calibrato, Silvestre lascia sul posto Von Bergen e batte Antonioli in tuffo. Per il 40enne portiere ex Milan e Roma è il primo gol incassato in quattro partite. La reazione del Cesena non c'è, correre non basta, fino al riposo è il Catania a tenere palla, pressare e cercare la porta. Un copione già visto domenica al Dino Manuzzi, prima che i romagnoli reagissero all'ingiusta espulsione di Colucci (oggi regolarmente in campo).
     
    RIECCO EL TANKE — Il vero Cesena, piuttosto, si vede al 1' della ripresa: azione in velocità di Bogdani, che dalla destra libera Schelotto. L'italo-argentino prolunga per Giaccherini, qualche centimetro in più nella gamba o nel piede e sarebbe il pareggio. Invece, nonostante la timida reazione romagnola, è il Catania a raddoppiare: volontario o no, l'assist di Ledesma sul filo del fuorigioco per Maxi Lopez è un gioiello che il "Tanke" si limita a spingere in rete. Lo aspettavano, i tifosi del Catania, e l'argentino alla fine si è sbloccato. Potrebbe persino segnare una doppietta, se Ledesma pochi istanti dopo non peccasse di egoismo. Finisce qui o quasi, nel senso che Andujar di parate vere non ne fa.
     
    PANCHINE CONTRO — Ancora Bogdani manca il gol per pochi centrimetri, poi Mascara prova la magia, ma il tiro a effetto sul secondo palo esce di poco. Malonga e Ighalo dentro, ma Ficcadenti non trova la combinazione per scassinare la difesa siciliana, marchio di fabbrica di Giampaolo. Che al posto di Gomez, a corto di fiato, inserisce Izco per blindare l'importante successo. E' in questo cambio la chiave di lettura del Catania, buoni titolari e buona panchina per una stagione che può regalare qualcosa di più della salvezza.

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