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  • Ecco perché Cerci non tornerà a Firenze
Ecco perché Cerci non tornerà a Firenze

Ecco perché Cerci non tornerà a Firenze

  • Luca Cellini

Da quella volta che minacciò di farlo tornare a piedi in albergo (ritiro di Moena, primi giorni dell'gosto 2012), a quell'altra in cui ne elogiò la crescita tecnica e l'utilità nel modulo che molto probabibilmente adotterà la Fiorentina nella prossima stagione (Biblioteca degli Uffizi, 10 maggio 2013). Vincenzo Montella ha cambiato modo di porsi nei confronti di Alessio Cerci, futuro avversario domenica prossima al 'Franchi', ma non l'idea di cosa fare del giocatore. Il centrocampista infatti ha saputo fare un passo in avanti in termini di rendimento e duttilità, eppure, a meno di svolte clamorose, la prossima estate non tornerà a vestire la maglia della Fiorentina.

Dalla 'notte delle pernici' (la turbolenta cena di compleanno durante il ritiro) all'esordio in maglia azzurra a Ginevra contro il Brasile, Cerci non ha cambiato atteggiamento: è solo riuscito a comprendere che nel calcio non esiste solo la fase offensiva. Ci ha pensato il suo padre spirituale Giampiero Ventura ad inculcargli il 'verbo' (anche se il tecnico granata agli amici racconta: 'Mi siedo in panchina la domenica prima della partita, e non so se Cerci farà quello che voglio io, o solo quello che vuole lui'), e l'ex viola ha capito che certe sciocchezze non può più permettersele.

E' il giocatore stesso che non vuole tornare a Firenze, perché a suo dire la stampa ne ha rovinato definitivamente l'immagine. L'unico compagno dei tempi della Fiorentina ad essersi fatto sentire è stato Andrea Lazzari, e non è un caso se lo spogliatoio attuale lo abbia 'respinto', forte degli anticorpi che gli hanno conferito la dirigenza e lo staff tecnico di Montella (quello che rimproverava Cerci per dei dati oggettivi, ottenuti col riscontro del Gps). L'allenatore viola non si sottrarrebbe di certo alla sfida di riprovarci con quel discolo, ma il rischio sarebbe troppo alto.

Quindi è giusto parlare di un giocatore rinato, di risorsa della Fiorentina, ma alla fine la linea guida l'ha tracciata giovedì scorso, durante la cena del Violaclub Tavarnelle, l'amministratore delegato Sandro Mencucci: Cerci si è rivalutato, starà al Torino fare la prima mossa, e verosimilmente alle spalle dei granata ci sono club che possono aiutare quest'ultimi a riscattare definitivamente il giocatore. Particolare non secondario: Cerci ha come procuratore il socio in affari di tale Fali Ramadani. Non proprio un amico dalle parti di via Manfredo Fanti.

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