Calciomercato.com

  • Effetto tifosi sulla A: Juve e Napoli sì, Roma e Gasperini due casi clamorosi

    Effetto tifosi sulla A: Juve e Napoli sì, Roma e Gasperini due casi clamorosi

    • Stefano Agresti
    Effetto tifosi sulla serie A: forse non saranno loro a decidere chi vincerà lo scudetto e chi andrà in serie B, ma stanno scrivendo pagine importanti nella storia di questo campionato.
     
    Prendete le due di testa, Napoli e Juve: qui non si vogliono stilare classifiche di merito, ma è indiscutibile che il sostegno della gente è fondamentale per gli azzurri così come per i bianconeri. Molto diverso il contesto. A Napoli si va allo stadio per passione, perché il San Paolo fa oggettivamente schifo: il merito della società è stato quello di costruire una squadra vincente, con un allenatore meraviglioso, e di convincere così i tifosi a correre sugli spalti, fino alla nascita di quel coro da brividi che accompagna i fine partita. A Torino, invece, si va allo stadio anche perché sembra di andare a teatro, o quanto meno di essere in Inghilterra: si sta comodi, si vede bene, è tutta una festa. Poi è chiaro che avere una grande squadra, capace di conquistare quattro scudetti di fila, è un incentivo in più, ma paradossalmente lo Stadium inviterebbe la gente a frequentarlo anche se i risultati fossero peggiori.
     
    A chi insegue non capita altrettanto, ma non solo per via dei risultati. La Roma, ad esempio, è riuscita a chiamare all’Olimpico appena seimila paganti nel giorno del ritorno di Spalletti, e tanti abbonati continuano a rimanere a casa (benché abbiano ovviamente già pagato) per protesta contro il frazionamento della curva; il Milan ha giocato anche contro la Fiorentina in un San Siro semivuoto a causa delle molte e devastanti delusioni delle ultime stagioni; la Lazio è accomunata proprio ai giallorossi in una protesta che parte dalla contestazione nei confronti del Prefetto ma coinvolge anche Lotito, presidente mai amato. Un’avversione così diffusa a società tanto importanti non si era mai vista: la sensazione è che la gente si sia stancata di certi presidenti e di certi dirigenti, i quali pensano esclusivamente ai propri interessi.
     
    Poi ci sono faccende diverse, ma ugualmente clamorose. Tipo Quagliarella che chiede schiusa ai tifosi del Napoli - la sua città - per avere segnato contro di loro, mentre proprio dagli spalti del San Paolo gli piovono addosso insulti, e il popolo del Toro che non ne vuole più sapere di lui; allora Fabio si scusa anche con i granata, in mezzo allo stadio, ma chissà come finirà la sua storia là. E clamoroso è quanto accaduto al Genoa, là dove Gasperini s’è scagliato contro i tifosi (facendone i nomi!) dopo una contestazione nei suoi confronti e ha voluto distinguere chi ama davvero la maglia rossoblù da chi, a suo avviso, la usa per interessi personali: un atto di grande coraggio in un mondo come il calcio, nel quale spesso dirigenti, allenatori e calciatori hanno assecondato gli ultrà più “decisi" (definiamoli così) diventandone in certi casi quasi schiavi.
     
    In mezzo a questo bailamme, la bella notizia arriva da Udine. Dove i friulani hanno sì perso 4-0 in casa contro la Juve, ma in uno stadio completamente nuovo. Guardandosi attorno, e osservando ciò che hanno creato i Pozzo, anche la sconfitta sarà sembrata meno pesante ai tifosi bianconeri: impianti nuovi e confortevoli sono l’unica strada che questo sport può percorrere per salvarsi. L’Udinese lo ha capito.

    Altre Notizie