Calciomercato.com

  • Egitto: 21 ultras condannati a morte e sede della Federcalcio data alle fiamme

    Egitto: 21 ultras condannati a morte e sede della Federcalcio data alle fiamme

    Egitto, confermata condanna a morte tifosi. E' rivolta, Federcalcio in fiamme: tre morti. Violenti disordini a Port Said dopo il verdetto d'appello contro 21 persone coinvolte negli incidenti del febbraio scorso. Treni e traghetti bloccati, assalto a un circolo ricreativo della polizia.
     
    La sede della Federcalcio data alle fiamme, disordini in strada, traghetti per i collegamenti nel Canale di Suez fermi e treni bloccati. E tre vittime negli scontri, tutte al Cairo. L'Egitto è precipitato di nuovo nel caos dopo che un tribunale del Cairo ha confermato in appello 21 condanne a morte per le violenze allo stadio di Port Said del primo febbraio 2012, in cui ci furono 74 morti. Per quanto riguarda gli altri 52 imputati, sono stati inflitti cinque ergastoli e 19 pene detentive più brevi mentre 28 sono stati assolti.
     
    La sentenza era molto attesa dopo le violenze innescate dalla precedente sentenza di fine gennaio nella città sul Canale di Suez, ormai apertamente in rivolta contro il governo islamista del presidente Mohamed Morsi. E i peggiori timori si sono avverati.  
     
    Dopo la lettura del verdetto migliaia di persone si sono precipitate in strada scatenando la violenza. I manifestanti hanno dato alle  fiamme il circolo ricreativo della polizia e il quartier generale della Federazione di calcio egiziana al Cairo.
     
    Gli ultras dell'al-Ahly, la squadra di calcio del Cairo coinvolta nella strage del febbario 2012 a Port Said, hanno bloccato la circolazione della metropolitana della capitale, nella stazione Sadat a piazza Tahrir. Il responsbaile delle Ferrovie egiziane Hussein Zakaria ha invece annunciato la sospensione dei treni verso e da Port Said per ragioni di sicurezza.
     
    Davanti alla sede del governatorato di Port Said si è invece riunita una folla che chiede un risarcimento per chi è rimasto ucciso negli scontri con le forze dell'ordine. Alcuni cameramen sono stati aggrediti dai manifestanti e la loro attrezzatura è stata danneggiata. Un gruppo di manifestanti ha tolto gli ormeggi a dei motoscafi utilizzati per i collegamenti nel Canale di Suez con l'obiettivo di ostacolare la navigazione delle altre imbarcazioni. Altre duemila persone hanno invece bloccato i traghetti in partenza dalla città. 
     
    Tre le persone decedute negli scontri con la polizia al Cairo, nei pressi di piazza Tahrir, hanno riferito fonti mediche. Dopo il primo morto per intossicazione da gas lacrimogeni, una seconda persona è deceduta per asfissia, mentre una terza è stata raggiunta da colpi di arma da fuoco. 
     
    Gli scontri del 2011 ebbero per vittime principalmente tifosi della squadra cairota dell'al-Ahly che avevano già minacciato violente proteste qualora ci fossero state assoluzioni, soprattutto tra i poliziotti. La sentenza ha condannato due alti ufficiali di polizia a 15 anni di carcere a testa, in particolare per non aver fatto aprire i cancelli impedendo così la fuga ai tifosi dell'al-Ahly rimasti schiacciati nella ressa. Gli altri sette agenti finiti sotto processo sono stati assolti.
     
    Le 21 condanne a morte "mediante impiccagione" inflitte in primo grado sono ancora sottoposte al vaglio del Gran Muftì, che normalmente avalla le decisioni dei tribunali ma in questo ha chiesto più tempo per esaminare il caso. Si era ipotizzato che in appello potessero essere congelate in attesa della pronuncia del Muftì, ma il tribunale le ha confermate.

    Altre Notizie