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  • Elogio di Tassotti, Milanista Ideale (e Leale). Chiedere ad Allegri

    Elogio di Tassotti, Milanista Ideale (e Leale). Chiedere ad Allegri

    Se è vero che quando il gioco si fa duro, i duri entrano in gioco, è anche vero che, quando il gioco diventa sporco, per fortuna del Milan c'è chi lo ripulisce.  Magari entrando in tackle scivolato sui gufi e sugli avvoltoi, come ai bei tempi in cui era il padrone della fascia di pertinenza e uno dei più forti terzini del mondo. 

    Mauro Tassotti, 52 anni, rossonero da trentadue, giocatore per diciassette, vice allenatore da undici, se volesse, guiderebbe altrove una prima squadra, in serie A o all'estero.

    Oggi ha dato un saggio di ciò che significhi essere un MIlanista Ideale e Leale. Massimiliano Allegri può confermare.

    Le parole pubblicamente spese dall'ex difensore, che domani sera sostituirà il tecnico titolare, fuori per squalifica, confermano la statura morale dell'uomo e del professionista. La sortita di Tassotti acquista un rilievo ancora maggiore se si pensa che, da settimane, proprio lui viene indicato come il successore più probabile di Allegri, qualora questi venisse esonerato. Ma, anzichè pensare al proprio interesse, Tassotti pensa al Milan.

    Ecco da dove sscaturiscono l'appoggio incondizionato al collega di cui fa le veci; le lodi convinte al suo modo di lavorare; la massima comprensione per l'attuale momento di difficoltà che egli vive, ma dal quale sicuramente saprà uscire.

    Anche perchè, alla buon'ora, la società ha finalmente capito che Allegri deve essere sostenuto e non indebolito con dichiarazioni tonitruanti modello Galliani: "Adesso che Bojan, De Jong e Pazzini sono arrivati, non ci sono più alibi. Questo Milan è da scudetto (Milano, 31 agosto scorso). Bum.

    Tassotti ha parlato chiaro e ha usato parole giuste. I rossoneri vivono uno dei periodi più delicati dell'Era Berlusconi, com'era logico che fosse considerato il rivoluzionamento dell'organico, l'addio dei Veterani, le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic. Ma gli stessi sanno che tocca a loro trarsi d'impaccio. I tifosi, la loro parte la stanno già facendo. Quanto ad Allegri,  è "fra i migliori quattro-cinque allenatori che abbia mai incontrato sin da quando facevo il giocatore".

    Questo si chiama essere uomini.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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