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  • Empoli: scopre moglie con l'amante per... colpa degli azzurri

    Empoli: scopre moglie con l'amante per... colpa degli azzurri

    • L.C.
    Sembra la sceneggiatura di una commedia sexy all’italiana, quelle che imperversavano al cinema e in tv negli anni 70 e 80. C’è il pallone, ci sono i colpi di scena, c’è il sesso e c’è il tradimento. Questa volta, però, è vero. È tutto vero. Con il protagonista maschile della storia, un vicentino di 36 anni, che va allo stadio per assistere a una partita di calcio, torna in anticipo per “colpa” dell’Empoli, e quando torna a casa trova lei, la moglie, a letto con l’altro, l’amante, e scoppia il finimondo. Fino a che, pochi giorni fa ricorda il quotidiano Il Tirreno, la vicenda non arriva in un’aula di giustizia e diventa di pubblico dominio. Prima, però, bisogna riavvolgere il nostro, premere il rewind del lettore dvd, e tornare al 4 maggio del 2013. Allo stadio Menti di Vicenza si gioca la sfida fra i biancorossi di casa, alla disperata ricerca di punti salvezza, e l’Empoli di Maurizio Sarri, lanciatissimo verso i playoff (che poi perderà in finale col Livorno). In teoria una gara difficile per tutti, in sostanza un passeggiata per gli azzurri che dopo appena 36 minuti di gioco sono avanti per 5-0 (doppiette di Maccarone e Tavano, acuto di Tonelli). I tifosi di casa, esasperati dallo strapotere calcistico degli azzurri, non ci stanno e al 4’ della ripresa la protesta diventa rivolta: un cancello viene divelto e gli ultrà arrivano a bordo campo. L’arbitro, Giancola di Vasto, non può far altro che sospendere il match. Si ripartirà 30 minuti dopo (e la gara si chiuderà sull’1-5), ma per il 36enne veneto il peggio deve ancora arrivare. Lui, infatti, sceglie di andare via subito, di non aspettare che il gioco riparta. E, quando torna a casa, trova la moglie - evidentemente sicura di non correre fischi fino all’ora di chiusura della partita - letto con un altro.Altro che Rita Pavone, insomma. A lei evidentemente interessava poco essere “lasciata sempre sola per andare a vedere la partita di pallone”. E la scena seguente è quella che ognuno si aspetta: scoppia la lite. Il classico «non è come sembra», ovviamente, non basta. E ben presto la situazione degenera, con lui che s’avventa sull’altro e lo colpisce. L’amante riporta ferita che saranno giudicate guaribili in 6 giorni e, passata la tempesta, (di pugni) sporge querela.Così la storia arriva nelle mani della giustizia. Succede pochi giorni fa, sempre a Vicenza. Nel frattempo i veneti sono retrocessi, sono stati ripescati, di nuovo retrocessi e ora lottano addirittura per la promozione in serie A. Di acqua sotto i ponti ne è passata, insomma, ma ovviamente il matrimonio non ha retto. E per il 36enne vicentino c’è anche il rischio concreto di una condanna penale. In una storia come questa, però, non poteva mancare l’ultimo colpo di scena. L’altro, l’amante, giura di non aver mai saputo che la donna fosse sposata, che altrimenti non lo avrebbe mai fatto. E accetta di ritirare la denuncia in cambio di un risarcimento economico deciso dal giudice di pace.Il bilancio. Poteva andare peggio? Beh, forse sì. Ma certo uscire di casa per andare allo stadio e ritrovarsi, poche ore poco, con la squadra praticamente condannata alla Lega Pro, il matrimonio finito e i danni all’amante da dover pagare non è certo quello che si chiama un lieto fine. Quando si dice che una partita ti segna la vita, insomma. E, in qualche modo, anche altri 7 tifosi vicentini se la ricorderanno a lungo. Dopo gli incidenti del Menti, infatti, 30 sostenitori biancorossi vennero denunciati e si videro applicare un Daspo (il divieto di assistere alle partite e ad altri eventi sportivi) che varia dai 5 ai 2 anni. Sette di loro, però, avevano optato per il ricorso, ritenendo lacunosa la ricostruzione dei fatti presentata dalla questura. L’altro ieri, però, il caso è arrivato in Cassazione, che però ha valutato corretto l’impianto accusatorio e confermato il provvedimento - incluso l’obbligo di firma in questura durante le partite - per i sette tifosi (di età compresa fra i 22 e 42 anni) tutti di Vicenza e provincia.

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