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  • Empolimania: il futuro di Sarri, tra dubbi e tentazioni

    Empolimania: il futuro di Sarri, tra dubbi e tentazioni

    • Nico Raffi
    Raggiunto l'obbiettivo con quattro giornate in anticipo sui tempi, all'Empoli restano adesso 270 minuti da giocare prima della fine del campionato. Tre-gare-tre nelle quali i risultati del campo passeranno necessariamente in secondo piano rispetto alle voci di mercato che riguardano i protagonisti della salvezza ed a tutti i rumors che ruotano intorno al futuro di Maurizio Sarri. Il tecnico valdarnese, nelle interviste rilasciate in queste ultime settimane, ha avuto un gran bel da farsi per schivare con acrobazie lessicali e abilità diplomatiche, tutte  le domande che gli venivano rivolte riguardo al suo prossimo futuro. Fino alla fine della stagione ufficiale, c'è da esserne certi, il principale artefice della cavalcata azzurra dalla serie B alla salvezza in A, glisserà sull'argomento continuando a parlare sistematicamente solo di tattica e di schemi, di concentrazione e di motivazione del gruppo.

    In fin dei conti è giusto così. Vuoi per una sorta di riconoscenza e di gratitudine verso la società che lo ha lasciato lavorare con grande fiducia, prima di proiettarlo sulla ribalta nazionale, vuoi per rispetto verso una città e una tifoseria con le quali la simbiosi è totale, assoluta. Ma Sarri, non è un mistero, ha conquistato ormai tantissimi estimatori in giro per l'Italia. Non passa giorno che società come Genoa, Sampdoria, Torino e Udinese, fino alle stesse Milan e Fiorentina, non vengano accostate al tecnico azzurro. Difficile stabilire a oggi quella che potrebbe essere l'ipotesi più accreditata. Meno complicato riconoscere le ragioni che potrebbero spingere il futuro di Maurizio Sarri lontano da Empoli. Sulle rive dell'Arno, l'allenatore toscano ha conquistato il massimo risultato possibile dal punto di vista sportivo. Fare meglio di quanto è stato fatto nella stagione che si sta per concludere è obbiettivamente impensabile. Sarri è consapevole che, a Empoli, ha toccato il vertice più alto di una straordinaria parabola ascendente. Ecco perchè, chiuso un triennio sensazionale, potrebbe avvertire la comprensibile necessità di confrontarsi con una piazza più ricca e ambiziosa. Non si tratta tanto di una questione di soldi, quanto della umanissima ricerca di nuovi stimoli, di nuovi obbiettivi.

    Certe occasioni, certe opportunità non si presentano sempre. Anche di questo Sarri è consapevole e, da uomo colto, raffinato e amante di buone letture qual'è, avrà certamente riflettuto sulla filosofia oraziana del "carpe diem". Questo per lui sarebbe infatti il momento migliore per andare alla ricerca di un ulteriore salto di qualità dal punto di vista professionale e nessuno a Empoli, nonostante la presenza di un contratto della durata biennale, gli negherebbe mai questa possibilità, a partire dal presidente Fabrizio Corsi e dal direttore generale Marcello Carli. Nell'uomo Maurizio Sarri, è presente però anche una massiccia dose di pragmatismo, di realismo e di amore per il lavoro. Il tecnico azzurro sa che, nella cittadina toscana, si può lavorare con grande tranquillità senza le ansie e le tensioni che albergano in altre piazze. Potrebbe essere questa la principale ragione a spingere Sarri a restare a Empoli, realizzando il sogno di una tifoseria e di una città che, mai in passato, si erano sentite così tanto in sintonia con il proprio tecnico ed evitando la frammentazione di una squadra che si identifica in toto con il proprio allenatore sia sul piano tattico che su quello caratteriale.        
     

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