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  • Empolimania: Saponara, ritorno al passato

    Empolimania: Saponara, ritorno al passato

    • Nico Raffi
    Alla fine il sogno, a lungo rincorso, fortemente desiderato da tutta la dirigenza azzurra, si è definitivamente materializzato un freddo pomeriggio di metà gennaio. Riccardo Saponara è tornato a vestire la maglia dell'Empoli, un anno e mezzo dopo la finale playoff persa contro il Livorno nel giugno 2013, quando gli amaranto festeggiarono il ritorno in massima serie e gli uomini di Maurizio Sarri furono costretti a rimandare di dodici mesi il trionfale ritorno in A a cui erano fatalmente destinati.

    Adesso la storia dell'Empoli e la vicenda umana e professionale di Ricky Saponara tornano nuovamente ad intrecciarsi. Si tratta di un'operazione finanziaria estremamente importante e, per certi versi, inedita e rischiosa per la società di Fabrizio Corsi che, pur di far rientrare all'ovile il talento di Forlì prelevato appena diciassettenne dal Ravenna, ha proposto al Milan un prestito con diritto di riscatto del giocatore fissato a 3,5 milioni di euro in caso di salvezza. Un'operazione fortemente avallata dalla ferma volontà del ragazzo, ancora amatissimo in questo spicchio di Toscana, che ha rifiutato piazze più ricche e ambiziose pur di sposare nuovamente la causa azzurra.

    In qualche modo è come se si chiudesse un cerchio attraverso un innaturale ritorno al passato. Le doti di Saponara, complici diversi guai di natura fisica, non sono mai del tutto emerse nell'anno e mezzo passato a Milanello e adesso il fantasista romagnolo è "costretto" a ripartire da Empoli per completare il proprio processo di maturazione tecnica e umana interrottosi bruscamente in seguito all'approdo al Milan. L'impressione è che si tratti di un affascinante ritorno di fiamma, di un matrimonio estremamente funzionale al progetto tattico di mister Sarri che, peraltro, Saponara ha contribuito a realizzare in maniera decisiva. Fu infatti attraverso una felice intuizione del tecnico valdarnese che Ricky abbandonò definitivamente quella corsia laterale che imbrigliava le sue doti di creatività e fantasia per spostarsi nella più congeniale posizione di trequartista, con libertà di agire alle spalle del tandem Maccarone-Tavano. Un'idea attraverso la quale si è plasmato il modulo 4-3-1-2 che tanti benefici ha apportato alla squadra toscana. L'Empoli ora è di nuovo pronto ad affidargli le redini della manovra offensiva sacrificando, in qualche modo, anche gli altri interpreti del ruolo presenti in rosa Verdi e Zielinski.

    Saponara non è il figliol prodigo che torna nella casa paterna dopo aver sperperato la ricchezza del suo talento, ma un ragazzo che deve semplicemente riannodare i fili del destino per ritrovare fiducia e convinzione. Ed Empoli sembra la soluzione migliore perchè qua non dovrà ambientarsi, qua non dovrà calarsi nella mentalità di un gruppo che conosce alla perfezione, qua non dovrà dimostrare niente a un pubblico che lo ha coccolato e già eletto a idolo e che adesso lo accoglie di nuovo a braccia aperte per vederlo ancora volare sotto la Maratona.    
     

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