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  • Napoli, test Vargas: se domani non segna sono guai

    Napoli, test Vargas: se domani non segna sono guai

    • Giovanni Scotto

    In quasi nove mesi di Napoli neppure un gol segnato (neanche in amichevole). Solo qualche assist (questi, invece, tutti in gare non ufficiali) e moltissime incognite. Fu pagato 11 milioni di euro, e guadagna il doppio di un certo Lorenzo Insigne, che fa esplodere il San Paolo alla terza presenza e ad appena 50 secondi dal suo ingresso in campo. Per Vargas non è bastato neanche il tempo di una gestazione per far capire ai napoletani di che pasta è fatto.

    Domani sera in Europa League tocca di nuovo a lui: partirà titolare e dovrebbe giocare tutti i novanta minuti. Considerato l'avversario 'morbido', è inutile girarci attorno: ci si aspetta il suo gol. Anche perché Edu ha una (giusta) etichetta di oggetto misterioso che è bene si tolga subito da dosso. E pensare che a Dimaro, nelle gerarchie di Mazzarri, lui veniva davanti a Insigne. L'allenatore voleva schierarlo titolare al fianco di Pandev in finale di Supercoppa. Poi le solite prestazioni sconfortanti nei vari test, e il cileno è finito di nuovo nell'ombra. A indagare su di lui pure una troupe di giornalisti sudamericani, che stanno realizzando un servizio sul loro 'gioiello' perduto.

    Traumatico il suo ambientamento: dopo quasi un anno non è riuscito ancora a farsi entrare l'italiano in testa. Vargas praticamente parla solo spagnolo, e questo ha rallentato moltissimo il suo inserimento. Mazzarri preme affinché riprenda le lezioni di italiano, interrotte a fine agosto, con l'inizio del capionato. Va detto che il tecnico, che ha fiducia in lui, le prova tutte: dopo averlo spronato a riflettere se partire o meno (lo voleva il Genoa in prestito) gli sta dando la carica giusta. Per lui si è inventato anche una nuova posizione, da prima punta mobile, non più sull'esterno. Ma per qualche sprazzo di bel gioco offerto, Vargas ha compensato ampiamente con lunghi tratti di apatia. E andare in campo al fianco di Insigne potrebbe essere uno stimolo, ma anche uno shock. Ecco perché domani sera serve solo il gol, altrimenti il cileno comincerà davvero a diventare un caso.

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