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  • ESCLUSIVA Ag. Kranevitter: 'Lo vuole l'Inter, nessun contatto con il Milan'

    ESCLUSIVA Ag. Kranevitter: 'Lo vuole l'Inter, nessun contatto con il Milan'

    • Guglielmo Cannavale
    Ventunoanni e tutto il futuro davanti. Matias Kranevitter, classe ’93, è uno dei migliori prospetti argentini, gioca nel River Plate e ora sta rientrando da un  nfortunio. E’ un regista, è esploso negli ultimi mesi fino a entrare nel giro della nazionale. Nel viaggio del ds del Milan, Rocco Maiorino, in Argentina, si è fatto anche il suo nome. Dopo che in estate Inter, Lazio e Torino l’avevano cercato. Spiega tutto, a Calciomercato.com, il suo agente, Josè Luis Luraschi.

    Il ds del Milan, Rocco Maiorino, ha fatto un viaggio in Argentina per cercare talenti. Vi siete sentiti? 
    “No, non mi ha chiamato”.

    Sai dell’interesse del Milan?
    “Solo dalla stampa. Sto trattando con grandi club d’Europa ma non con il Milan”.

    Grandi club anche italiani?
    “Sì, ci sono varie squadre interessate con cui stiamo parlando”.

    Tra questi c’è l’Inter, che in estate ci aveva provato. E’ vero?
    “Sì, l’Inter è uno di questi”.

    E tra Milan e Inter chi preferirebbe?
    “Il club che fa la migliore proposta. In questo momento sono diverse le squadre interessate…”.

    Lo vogliono anche in Premier e Liga. C’è qualche squadra in vantaggio?
    “Al momento no, sono tutti alla pari. Non c’è nessuna squadra o nessun campionato con maggiori probabilità”.

    Può partire già a gennaio?
    “In gennaio può essere ceduto, sì. Ma l’offerta deve essere particolarmente buona, perché il River Plate gioca la Copa Libertadores e non vuole privarsene”.

    Come può essere definito Kranevitter? In Argentina lo chiamano il nuovo Veron?
    “E’ più un misto tra Redondo e Mascherano. Matias è un giocatore che recupera palla e preciso nei passaggi, anche di prima. Ha un gioco verticale, ha una buona lettura del gioco, è un giocatore diverso dagli altri”. 

    Ed è già pronto per la nazionale. 
    “Sì, ora non è andato con la Selecciòn solo perché era infortunato”. 
     

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