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  • Euroconsigli: Begovic, la saracinesca dello Stoke City che piace al Napoli

    Euroconsigli: Begovic, la saracinesca dello Stoke City che piace al Napoli

    • Luca Cassia

    Bayern Monaco, Shakhtar Donetsk, Porto, Juventus e Psg. Il comune denominatore è il minor numero di reti incassate nei rispettivi Paesi, l’insieme sono i primi dieci campionati del ranking Uefa. Le cinque potenze sopra citate guidano questa speciale classifica, ma alle loro spalle si ergono le insospettabili Malaga e Stoke City sebbene il club andaluso abbia già sorpreso anche in Champions League. Che dire allora dei Potters? Noni in Premier League e difesa d’oro nella terra d’Albione con 13 gol al passivo, un primato strappato alle più danarose rivali inglesi. Il leader del reparto è un portiere bosniaco, Asmir Begović, nuovo volto di “Euroconsigli per gli acquisti”. 

    NOME: Asmir

    COGNOME: Begović
    DATA DI NASCITA: 20/06/1987 (25 anni)
    NAZIONALITÀ: Bosnia-Erzegovina/Canada
    ALTEZZA/PESO: 1.95 cm x 83 kg
    RUOLO: Portiere
    CLUB: Stoke City (Inghilterra)
    VALORE DI MERCATO: 3.500.000 Euro
    SCADENZA CONTRATTO: giugno 2016
    IN ITALIA FAREBBE COMODO A: Sampdoria, Bologna e Napoli

    Il roccioso bunker di Stoke-on-Trent, tuttavia, sarà ancora messo alla prova nella consueta maratona britannica di fine anno: Liverpool, Southampton e Manchester City incroceranno i biancorossi da qui al 1 gennaio. Inevitabile però incensare i luccicanti pali di Begović, imbattuto in 9 delle 18 presenze stagionali con una media di 0,72 reti subite a partita. Pure Arsenal, Liverpool e Tottenham hanno sbattuto contro la saracinesca dell’estremo difensore bosniaco. Merita una menzione l’intera prima linea dello Staffordshire, in linea con l’identikit del rude marcatore inglese: Cameron, Wilkinson, Huth e Shawcross non sono esattamente gentleman, almeno non sul rettangolo di gioco. Ma tant’è, dal 2006 l’era Pulis sta entusiasmando il Britannia Stadium e i risultati partono dalle fondamenta. La difesa, appunto.

    Un trend che il portiere dal doppio passaporto ha esibito anche in ambito internazionale, comprovato con la casacca dei Dragoni nelle qualificazioni ai Mondiali 2014: sono solo due i gol inferti a Džeko e compagni, imbattuti e al comando del gruppo G a braccetto con la Grecia.
    Asmir Begović nasce nel 1987 nella Bosnia dilaniata dalla guerra, trasferendosi prima in Germania e poi in Canada. Il ritorno nel vecchio continente coincide con il professionismo garantitogli dal Portsmouth e da un corposo apprendistato tra Belgio e serie minori inglesi. I guai finanziari dei Pompey sfociano nell’ingaggio dello Stoke nel 2010, acquisto preteso da  Tony Pulis come alternativa al danese Sørensen e presto sottratto dei galloni da titolare. L’ascesa di Begović trae radici da reattività, sicurezza e affidabilità, il tutto a dispetto di una mole imperiosa. Il calcio inglese l’ha plasmato nella leadership dell’area di rigore e nelle uscite, ma non difetta nemmeno in termini di intesa con il reparto, presenza fisica ed un’alta efficacia negli interventi.

    Un ventaglio di doti che veglierebbero su alcune retroguardie italiane, soprattutto se non tutelate dai relativi portieri. È il caso del doriano Romero, spesso nell’occhio del ciclone per alcune topiche poco memorabili, analogamente all’accoppiata bolognese Agliardi-Curci. Il Napoli è invece chiamato a cautelarsi dalle prossime 36 primavere di Morgan De Sanctis e dalle scarse garanzie del vice Rosati.

    La maturità raggiunta da Asmir Begović attrae da tempo i club d’Oltremanica, ma anche alla finestra del calciomercato nostrano si affaccia un portiere dall’indubbio appeal.


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