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  • Europa League: Napoli, Inter, Lazio e Udinese, ecco chi dovete temere!

    Europa League: Napoli, Inter, Lazio e Udinese, ecco chi dovete temere!

    Giovedì di gare internazionali per i club italiani impegnati in Europa League. Prima di tuffarsi nella 9^ giornata di campionato, le rappresentanti del Bel Paese scendono in campo per il terzo turno della fase a gironi. Un ricco menù attende i palati più esigenti: aperitivo e antipasto offerto da Inter e Lazio, a seguire Udinese e Napoli invitano ad un ricco banchetto in prima serata. Ma diamo uno sguardo alle eurorivali italiane in questo giovedì di coppa.

    INTER-PARTIZAN (Gruppo H, ore 19.00): tra le quattro portacolori italiche sarà l’Inter l’unica a sfruttare il fattore campo. In testa al proprio raggruppamento a quota 4 punti (insieme al Rubin Kazan), la squadra di Stramaccioni riceve il Partizan e i propri temibili sostenitori, attesi sulle 4000 presenze. L’allenatore dei serbi è Vladimir Vermezovic, tecnico che vanta esperienze esotiche alla guida dei sudafricani del Kaizer Chiefs. Irresistibile in patria ma vacillante in Europa: se i bianconeri comandano la Superliga (due le lunghezze di vantaggio sulla Stella Rossa), la ribalta internazionale non concede analoghe soddisfazioni. Un punto in due gare, frutto di uno scialbo 0-0 casalingo con gli azeri del Neftçi e un ko patito a Kazan. Nel 4-2-3-1 serbo spicca nelle retrovie il bulgaro Ivanov, già avversario dell’ItalPrandelli nelle qualificazioni ai Mondiali del 2014. In mediana è vitale il lavoro di Medo (nazionale della Sierra Leone) e del capitano Sasa Ilic, mentre in avanti pesano i gol del 21enne granatiere Scepovic. A rubare la scena, oltre all’ala Tomic, sono due ragazzini di belle speranze, entrambi classe ’94: il trequartista Nikola Ninkovic e la punta Lazar Markovic. A Belgrado non fanno spallucce alla corte spietata riservatagli dai club di mezza Europa: quale vetrina migliore di San Siro per mettersi in mostra?


    PANATHINAIKOS-LAZIO (Gruppo J, ore 19.00): sicuramente non mancherà il colpo d’occhio allo Stadio Spyros Louis di Atene, impianto che può contenere più di 70.000 spettatori. Un teatro sfarzoso per una compagine, il Panathinaikos, che sta attraversando una stagione ben al di sotto delle aspettative. Dopo sette gare di campionato il team del trifoglio arranca a metà classifica, ostacolato oltretutto dall’handicap dei due punti di penalizzazione. Il motivo? I disordini provocati dai propri sostenitori nel derby con l’Olympiakos avvenuti lo scorso marzo. Non va meglio in Europa League per gli uomini di Jesualdo Ferreira, protagonisti di una débâcle in terra slovena (3-0 dal Maribor) parzialmente riscattata dal pareggio con il Tottenham. I biancocelesti di Petkovic troveranno un collettivo di consolidata tradizione cosmopolita, ma con un organico mediocre privo dell’argentino Leto, alle prese con un guaio al ginocchio da tempi immemori. Spazio quindi per l’ex bianconero Boumsong e il capitano Loukas Vyntra, ceco naturalizzato greco e bandiera della squadra ateniese. Allo spagnolo Vitolo il compito di dirigere il traffico a centrocampo, mentre al ghanese Owusu-Abeye (meteora dell’Arsenal) quello di impensierire le corsie laziali. Insidierà i difensori biancocelesti, oltre ai cronisti italiani, anche Christodoulopoulos, top scorer locale in questo primo scorcio stagionale. L’alternativa è l’uruguaiano Fornaroli che nei suoi trascorsi a Genova, sponda blucerchiata, ha già comprovato il soprannome El Tuna (il cactus).

    YOUNG BOYS-UDINESE (Gruppo A, ore 21.05): dopo l’impresa di Anfield, i friulani varcano le Alpi direzione Berna, dimora dello Young Boys. Il club, che a differenza della propria denominazione gode di una storia ultracentenaria, annaspa in classifica dopo le onorevoli sconfitte rimediate da Liverpool e Anzhi. Nella Super League svizzera i gialloneri occupano la quinta piazza, distante però 15 punti dal Grasshopper capolista. Per quanto si è visto nelle prime due gare di Europa League, il trend internazionale procede a braccetto con quello sciorinato in patria: ammiriamo un attacco frizzante da 22 reti (il migliore nella massima serie elvetica) e una retroguardia a dir poco allegra. Lo Zeman del Canton bernese risponde al nome di Martin Rueda, al primo anno sulla panchina dello YB dopo le esperienze a Losanna. Perso lo zambiano Mayuka ceduto al Southampton, l’attacco svizzero fa leva sugli argentini Bobadilla e Zarate, quest’ultimo nemmeno parente del Mauro laziale. Nuzzolo e Costanzo regalano brio sulla trequarti, alle loro spalle imperversa uno svedese, Farnerud, che non disdegna la via della rete. Capitano delle api bernesi è il portiere Marco Wolfli che, inquietato dalla difesa di cui sopra, cova l’incubo di una scoppola inflitta da Di Natale e compagni.

    DNIPRO-NAPOLI (Gruppo F, ore 21.05): in campo europeo il Napoli è reduce dal tonfo del Philips Stadion di Eindhoven, sconfitta che ha complicato i piani partenopei nel proprio girone. La trasferta di Dnipropetrovsk cade nel momento peggiore, sia per le scorie dello scontro diretto concesso sabato alla Juventus sia per la caratura della rivale ucraina. Già, perché il club detenuto dalla società bancaria PrivatBank, al secondo posto nel proprio campionato dietro allo straripante Shakhtar, guadagna consensi anche sul palcoscenico internazionale: i successi contro Psv e Aik hanno garantito un primato provvisorio ai ragazzi di Juande Ramos, tecnico spagnolo che ha assaggiato anche il palcoscenico inglese (Tottenham) e russo (Cska) dopo alterne fortune con Siviglia e Real Madrid. Se il Napoli formato Europa League aveva sofferto Lens e Narsingh, ali olandesi, alla Dnipro Arena la musica difficilmente cambierà: gli esterni Konoplyanka e Aliev provocano forti emicranie, la fantasia di Giuliano ha già convinto Mano Menezes a schierarlo nella Seleção, Rotan è in grado di coprire egregiamente tutti i ruoli sulla mediana. E ancora, le punte Kalinic e Matheus danno prestanza e profondità, senza dimenticare Seleznev e Zozulya. Il reparto meno ridondante è indubbiamente la difesa nella quale figurano il croato Strinic e il granitico Mazuch, ceco svezzato in riva all’Arno dalla dirigenza della Fiorentina. Senza Maggio, Hamsik e Campagnaro, Mazzarri promette spazio alle seconde linee, un turnover che può costare ancora caro.


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