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  • Torino, l'ex Cereser:| 'I miei derby, che botte!'

    Torino, l'ex Cereser:| 'I miei derby, che botte!'

    • A.S.

    'Che soddisfazione il derby del marzo '71! Abbiamo pareggiato 3-3 anche grazie a quei due rigori che ho trasformato io. Li hanno fatti tirare a me perché avevo più sangue freddo, gli altri si agitavano'. A parlare non è un attaccante, ma Angelo Cereser, libero del Torino dal 1965 al 1975, che a dispetto del nome che porta è ricordato come uno che 'legnava' gli avversari, un duro, anche se lui respinge queste accuse. 'In campo era una guerra e ce le davamo di santa ragione, è vero, ma non sono mai stato scorretto. E poi dopo la partita spesso si andava a cena o in discoteca insieme a qualche juventino'.

    Quella volta con Anastasi però...

    'Si, litigammo, ma non in campo, o almeno non io. Anastasi ci provocava durante la partita dicendoci che noi granata giocavamo per un pezzo di pane e Puja voleva picchiarlo, ma io gli ho detto 'aspetta, prima finiamo la partita'. Alla fine invece di stringergli la mano, gli ho fatto vedere il pallone e gli ho detto 'To', adesso puoi toccarlo'. Lui ha provato a picchiarmi ma sono stato più veloce io e gli ho tirato un pugno. Per caso eravamo sotto la Maratona, e la scena ha infiammato i tifosi'.

    Certo non un gesto di fair play.
    'All'epoca eravamo così, sanguigni. Venti giorni dopo però il Questore di Torino costrinse me e Anastasi a fare pace davanti ai fotografi, perché per Torino la gente ancora si picchiava per decidere chi tra me e Pietro aveva ragione. Dopo siamo diventati amici. Era così, si bisticciava in campo ma poi fuori si andava a cena insieme'.

    Il derby vi caricava tantissimo.

    'Sicuro! Noi eravamo figli del Filadelfia. Non avevamo bisogno di allenatori che ci dessero la carica, eravamo già belli carichi come delle molle da soli. Anzi Nereo Rocco, per cercare di smorzare un po' la tensione prima del derby, aveva il vezzo di farci cambiare negli spogliatoi del Fila: arrivavamo allo stadio Comunale, che oggi si chiama Olimpico, già in calzoncini e maglietta, giocavamo, e poi via in pullman a fare la doccia di nuovo al Fila. Non serviva a niente, ma lui era fatto così...'.

    Era questa tensione emotiva che vi faceva vincere i derby anche contro una Juve più forte?

    'La Juve vinceva gli scudetti, ma noi non eravamo poi così scarsi... E poi avevamo un valore in più: ci mettevamo il cuore ed eravamo molto attaccati ai tifosi, giocavamo per loro. Inoltre nella squadra eravamo tutti amici, talmente uniti che ci si sacrificava volentieri per il compagno, davamo l'anima uno per l'altro. Era questa la nostra forza. Adesso si gioca per se stessi, non è la stessa cosa'.

    Quindi nel Toro attuale non vede la stessa grinta che avevate voi allora?
    'Bah, direi di no. In campo abbastanza, ma non c'è più la cultura del derby. Per capirla devi viverla per anni, sentirla dentro. I calciatori di oggi sono un anno qua e uno là. A parte Bianchi e pochi altri, forse nessuno dei granata attuali ha mai giocato un derby'.

    Sabato il Torino può farcela contro questa Juve?

    'Nel derby può capitare di tutto. Intanto, il fatto che la Juve parta favorita è già una cosa positiva. Ma adesso la squadra di Conte è in una fase leggermente calante, quindi potrebbe anche succedere qualcosa di strano. Potenzialmente loro sono un 20% più forti di noi. Però il derby si sa, è una partita a sé, dove le componenti di fortuna, determinazione e un momento magico possono portare a qualsiasi risultato. È tutto aperto, ma diciamo che solitamente il derby lo vince chi sbaglia meno'.

    Chi potrebbe essere determinante nel Toro?

    'Direi Gillet, ma spero sia Bianchi quello che farà la differenza. Un altro potrebbe essere Sansone: è bravo ed è veloce... se gioca almeno 40' può avere quel guizzo, quel colpo di testa, che la butta dentro. Purtroppo il Toro segna poco: domenica scorsa contro la Fiorentina abbiamo fatto due gol ma li abbiamo anche presi. Ventura ha un bel gruppo, ma al momento non vedo nessuno in grado di risolvere da solo la partita'.

    Andrà a tifare allo stadio?
    'No, a casa della Juve no, sarebbe complicato. Al ritorno sicuramente sì. Sabato invece andrò in Toscana, guarderò la partita in televisione insieme al mio amico Aldo Agroppi. Ci sarà da divertirsi!'.

    Come finirà questo derby?

    'Io dico 1-1, e spero che la rete sia di Bianchi. Mi sta simpatico, e spesso riceve delle critiche ingiuste'.

    (Tuttosport - Edizione Locale)


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