Per celebrare la vittoria dello scudetto della Juventus, Radio Sportiva ha intervistato in esclusiva l´ex presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli.

SUL TRICOLORE - E´ lo scudetto della rinascita: gli ultimi sono sempre i più belli, ma siccome questo è quello della resurrezione è estremamente bello E importante. 28 O 30? La risposta di Conte è la più intelligente: Cobolli Gigli da sportivo lo considera il numero 30, ma da persona che ha seguito la giustizia sportiva lo considera il numero 28. Ai tifosi consiglio di considerarlo il trentesimo, poi se mettere la terza stella o meno lo deciderà la società.

SUI RICORDI BIANCONERI - La prima cosa che mi torna in mente è la marcia dei tifosi juventini accaldati che sono arrivati fino alla sede della Juventus: io ero lì perchè sapevo che sarebbero venuti, sono sceso, mi sono trovato un megafono in mano e ho vissuto un bagno di folla. Sono contento di essere rimasto e così è nato il mio rapporto travagliato con la Juventus, facendo le cose che ritenevo giuste. Ho avuto la fortuna di essere presidente quando la Juventus ha fatto tutto quello che doveva, tornando subito in A e facendo due Champions, con la standing ovation di Madrid a Del Piero, e anche quando ho lasciato a inizio campioanto la Juve stava andando bene.

SULLO SCUDETTO - La Juve quest´anno ha vinto perchè ogni partita è stata giocata con la determinazione di voler vincere: ho ritrovato lo spirito di Nedved nella Juventus di quest´anno. E´ lo scudetto di Conte e della squadra, di cui Pirlo credo sia uno dei simboli. Da tifoso chiedo di fare il doblete, con la conquista della Coppa Italia in cui spero che Del Piero giochi dal primo minuto, con un addio che deve essere in gran gloria come fu per Boniperti. La decima stella della coppa Italia sarebbe molto importante, quasi una soluzione al dilemma della terza stella degli scudetti, sarà dura ma ce la possiamo fa.