Nel giorno del suo compleanno, Porrini, ex difensore di Atalanta e Juventus parla a Radio Sportiva delle sue due squadre (Porrini è attualmente allenatore degli allievi dell'Atalanta).

"La Juventus è ritornata quella di un tempo, con la voglia di vincere e con la giusta cattiveria e cerca sempre di imporre il proprio gioco anche in trasferta, come ad esempio a Madrid, dove non meritava di perdere. E' una squadra tosta, ma nella mia Juve c'erano più campioni, più stelle rispetto a questa attuale"

Sull'Atalanta perla più che altro a livello giovanile:

"L'Atalanta ha sempre avuto un grande vivaio ed è una responsabilità curarne gli allievi. A loro cerco di insegnare anche regole di comportamento, quelle che ho imparato nella mia importante esperienza da calciatore in Scozia, nei Glasgow Rangers, dove il calcio là è vissuto come una festa. La partita è una festa e deve essere un momento bello per tutti, anche per le famiglie che vanno allo stadio. Cerco quindi di non diffondere la cultura del vittimismo, dell'accampare scuse verso l'arbitro o altro. Un allenatore delle giovanili si vede davanto 25 ragazzi con delle capacità e deve metterli in condizione di farli rendere al meglio per quelle capacità, quindi non dovrebbe mai imporre un modulo, ma adattarsi alle caratteristiche dei proprio ragazzi e plasmare su di essi il modulo migliore. Non è sempre facile, ma è secondo me importante farlo".