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  • Fair play finanziario: ok Juve e Milan

    Fair play finanziario: ok Juve e Milan

    Quello che si è appena concluso, è stato un mercato sicuramente all’insegna del Fair Play Finanziario, pur con qualche eccezione. I dati illustrati dal segretario generale della UEFA Gianni Infantino solo qualche giorno fa, prima dell’ultimo exploit dello Zenit che ha speso un’ottantina di milioni di euro per Hulk e Witsel lo confermano. I trasferimenti estivi del 2012, evidenziano che in questo mercato, i club europei hanno acquistato 18 giocatori di un valore superiore o uguale ai 15 milioni di euro, rispetto ai 26 dell'estate 2011 e ai 33 dell'estate 2009. Sono stati spesi 1.753 milioni di euro, rispetto ai 2.249 milioni che rappresentano la media degli ultimi 4 anni. Si è speso molto di meno rispetto alle stagioni precedenti in particolare in Italia che mostra un saldo attivo di 12 milioni di euro (dati Transfmarket) e in Spagna. 

    L’ultima volta che la Serie A fece registrare un saldo attivo di calciomercato fu nel lontano 2005 e nonostante non ci fosse la crisi, la serie A totalizzò un + 52 milioni di euro. In quell’anno, il Milan si limitava all’acquisto di Stam per 10 milioni, finanziato dalle cessioni di Coloccini e Tomasson. L’Inter acquistava soltanto Burdisso per 3,5 milioni e la Juve anche allora la più spendacciona, acquistava Ibrahimovic e Emerson per oltre 30 milioni di euro. L’ultimo saldo appare ancora più sorprendente se paragonato a quelli negativi del 2008, (155) milioni e del 2009 (222) milioni a dimostrazione che spesso la crisi già presente in quegli anni non sempre frena le spese folli del pallone.

    Abbiamo incontrato Paolo Ciabattini. Autore del libro "Vincere con il Fair Play Finanziario", Direttore Operativo di Pioneer Italia Spa. e grande esperto di calcio business. Quale è stato l’effetto prodotto dal FPF su questa ultima campagna acquisti?

    LA JUVENTUS

    La Juventus. Il Bilancio che si è chiuso al giugno 2012, è caratterizzato dall’aumento dei ricavi da stadio, dal risparmio relativo ai costi straordinari presenti nel bilancio 2011 per oltre 50 milioni di euro, ma anche da un investimento di circa 100 milioni di euro ( Elia 9, Lichtsteiner 10, Matri 15,5, Motta 3,75, Pepe 7,5, Quagliarella 10,5, Vidal 12,5 Vucinic 15, Giaccherini in comproprietà 3,) solo in parte compensato da cessioni, comprese le comproprietà, per un importo pari a circa 20 milioni di euro (Sissoko 7 + 1 di bonus raggiunto, Giovinco 3, Immobile 4, Sorensen 2,5, Almiron 0,3). Potrebbe evidenziare una perdita finale di circa 60/65 milioni.

    Il costo degli stipendi da dedurre potrebbe essere di circa 30 milioni di euro e quindi la perdita ai fini del Fair Play Finanziario del 2012 sarebbe di circa 30/35 milioni di euro. Di conseguenza la massima perdita di bilancio possibile per il 2013 sarebbe di circa 10/15 milioni di euro. Anche nel 2013, gli investimenti sono stati importanti. Asamoah, Isla, Leali, Gabbiadini, Caceres riscattato, Giovinco, Lucio, Bendtner hanno rappresentato una spesa di circa 50 milioni, con un impatto sul bilancio 2013 di circa 30 milioni tra ammortamento e stipendi, soltanto in parte compensati dalle cessioni di Elia, Krasic, Pazienza Ziegler, Pasquato Troisi ed il prestito di Melo, che valgono un risparmio di circa 20 milioni di euro. Gli ottimi risultati della squadra potrebbero portare altri 10 milioni di euro di ricavi commerciali tra nuovi sponsor e merchandising annullati dalle minori plusvalenze del 2013 rispetto al 2012. L’obiettivo di non superare la perdita di 10/15 milioni di euro nel 2013 e quindi essere all’interno della massima soglia di 45 milioni di perdita nel biennio 2012-2013, dovrebbe essere centrato nel caso in cui la Juve raggiungesse almeno i quarti di finale di Champions così da ottenere oltre 50 milioni di euro di ricavi tra premi diritti e botteghino.

    IL MILAN

    Il Milan ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2011, l’ultimo prima dell’introduzione dalla normativa del Fair Play Finanziario, con 81 milioni di perdita prima delle imposte. Le tasse non hanno alcuna rilevanza ai fini del FPF. Se togliamo i 28 milioni di plusvalenze e di proventi/oneri da compartecipazioni, si parte da una perdita al netto dell’effetto generato dal players trading pari a circa 109 milioni di euro. Consideriamo che l’operazione Ibra e Thiago Silva ha generato un impatto di circa 60 milioni sul 2012 (40 plusvalenza, 16 stipendi, 4 ammortamenti) e che altri 30 milioni di risparmio circa arriveranno dai contratti non rinnovati (6 mesi su Seedorf, Nesta, Van Bommel, Zambrotta, Inzaghi, Gattuso, Aquilani, Oddo, Muntari, etc). I nuovi arrivi in prestito o a titolo definitivo (Montolivo, Traorè, Acerbi, Constant, Pazzini, Gabriel, Zapata, M’baye Niang, Bojan e De Jong).potrebbero avere un impatto di circa 20 milioni. Il premio scudetto nel 2012 non dovrà essere corrisposto.

    La cessione di Cassano potrebbe aver generato una plusvalenza di quasi 5 milioni, Il peggior piazzamento nella stagione sportiva ridurrà leggermente gli introiti provenienti dei diritti TV. Infine, le cessioni illustri potrebbero generare una perdita di introiti tra abbonamenti e botteghino di circa 5 milioni, il tutto ipotizzando di mantenere gli stessi ricavi della Champions della scorsa stagione sportiva. In considerazione di quanto sopra, il bilancio che si chiuderà al 31 dicembre 2012, potrebbe evidenziare un risultato di circa 30/35 milioni di perdita, mostrando un netto miglioramento rispetto ai 109 milioni di partenza. La clausola che permette di dedurre dalla perdita del bilancio 2012, il costo degli stipendi dei contratti firmati prima del 1 giugno 2010. (Seedorf, Nesta, Zambrotta, Inzaghi, Gattuso, Ambrosini, Abbiati,Abate, Antonini) potrebbe valere 25/30 milioni di euro di costi in meno. Nel 2013 ai fini del FPF si tratterebbe quindi soltanto di limitare la perdita di bilancio a 35/40 milioni . Il bilancio del 2013 beneficerà dell’impatto positivo su tutti i 12 mesi relativo all’operazione Ibra e Thiago Silva e degli addii della vecchia guardia.Già così non saremmo lontani dal pareggio di bilancio. La perdita aggregata sarebbe già all’interno dei parametri previsti dal fair play finanziario.


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