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  • Fallimento Wilmots: date un Conte al Belgio per farlo diventare grande

    Fallimento Wilmots: date un Conte al Belgio per farlo diventare grande

    • Emanuele Tramacere
    Un'accozzaglia di talenti straordinari, forse i più importanti e in crescita del calcio europeo. Un coacervo di potenziali top player, ma incapaci, o meglio impreparati, a dialogare fra loro. Il Belgio ancora una volta è arrivato ad un appuntamento importante carico di aspettative, forte dei favori dei pronostici, ma si è sciolto  sul più bello, bruciato dalle fiamme del drago gallese a cui i Diavoli Rossi non erano stati preparati.

    FALLIMENTO WILMOTS - Preparati, sì, perché la delusione più grande, in una formazione che può vantare in rosa giocatori del calibro di De Bruyne, Hazard, Lukaku, Nainggolan, Witsel, Mertens (e la lista potrebbe tranquillamente proseguire) si è rivelata il commissario tecnico Marc Wilmots. Il calcio mondiale è sicuramente cambiato e si è evoluto molto rapidamente nel corso degli ultimi 20 anni, ma la sensazione che rimane dopo aver visto giocare questo Belgio è che questa squadra, allenata in questo modo, avrebbe potuto vincere a mani basse l'Europeo del 1996 o il Mondiale del 1998 ma che sia inadatta per le fasi finali dei grandi eventi moderni. In quegli anni avere a disposizione un tasso tecnico così elevato sarebbe bastato per nascondere la mancanza endemica di terzini all'altezza o l'incredibile instabilità della linea difensiva belga. Oggi no, non può più bastare.

    DATE AL BELGIO UN CONTE - Il Galles, mattatore dei Diavoli Rossi, si è rivelato l'elogio dell'organizzazione tattica, della coordinazione fra i reparti, della giocata del singolo al servizio della squadraTutte doti che il Belgio ha dimostrato di non avere e che derivano da un allenatore che non ha saputo trasformare la somma dei talenti in una squadra inarrestabile. Albania, Ungheria, Irlanda, Islanda e perchè no, anche l'Italia, hanno dimostrato in questi 30 giorni di Europeo che il calcio moderno è cambiato e che il solo talento non può più bastare. Per fare il salto definitivo, ed entrare nell'olimpo delle nazionali vincenti, a questo Belgio serve un allenatore alla Antonio Conte. Un organizzatore di gioco, una guida tecnica in grado di far lavorare insieme giocatori votati principalmente all'improvvisazione, innamorati della palla e vanesi delle proprie qualità. Ma soprattutto a questo Belgio manca un allenatore che sappia sistemare una linea difensiva priva di campioni, ma che, se protetta e organizzata, potrebbe risultare insuperabile. Un tecnico che, a conti fatti, non si sognerebbe mai di rinunciare ad un equilibratore fondamentale come Radja Nainggolan e che non ci penserebbe su due volte nel convocare giocatori giovani e creativi come Tielemans e Praet. 

    SI DIMETTA - Quanto fatto finora da Antonio Conte con l'Italia (comunque vada a finire la sfida contro la Germania) non può essere considerato un miracolo sportivo, ma è sicuramente il manifesto di un progetto tecnico portato a buon fine. Un progetto che il Belgio non ha mai neanche ipotizzato. Wilmots e Hodgson sono sicuramente stati i tecnici meno pronti a gestire le proprie nazionali in questo Europeo. L'eleganza del tecnico inglese lo ha però portato, tuttavia, alle immediate dimissioni dopo il fallimento inglese. A quando quelle di Wilmots?

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