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  • Federica Ruggero: 'Il mio unico grande amore è la Sampdoria. Krsticic bandiera, Gabbiadini non farà rimpiangere Icardi'

    Federica Ruggero: 'Il mio unico grande amore è la Sampdoria. Krsticic bandiera, Gabbiadini non farà rimpiangere Icardi'

    • Angie Borromeo
    Dopo aver conseguito la laurea, nel 2003, al Dams di Genova con 110 e lode, Federica Ruggero intraprende la carriera di attrice. E’ tifosa della Sampdoria e da 5 anni è conduttrice di Samptv.
     
    Come è nata la passione per la recitazione e, soprattutto, per il teatro?
    "Ho sempre desiderato, sin da bambina, recitare. I miei genitori, dopo il liceo, mi chiesero di proseguire gli studi e decisi di frequentare il corso di laurea in D.A.M.S. presso la Facoltà di Lettere di Genova, perché mi pareva più congeniale per le mie aspirazioni artistiche. Dopo la laurea, ho seguito un corso professionale di attori a Milano con gli insegnanti del “Piccolo”. Fortuna e casualità hanno voluto che il mio debutto avvenisse proprio nella mia amata città natale, dove ho iniziato a recitare in teatro e in una serie televisiva ambientata a Genova e prodotta da Sky . La passione per il teatro mi ha spinto ad aprire, un anno fa, la scuola di recitazione “liguriattori”, dove insegno insieme ad altri attori professionisti".
     
    Qual è il ruolo che più ha amato interpretare in teatro?
    "In “Maestro di Tango” scritto da Mario Bagnato con la regia di Lorenzo Costa, dove recito e ballo. E’ il testo riadattato di “Matrimonio in noir” di Bagnato, l’opera teatrale con cui ho debuttato qualche anno fa, dove il tango argentino fa da sfondo, onnipresente, mentre gli attori recitano. Per fare questa parte ho vinto una grande sfida perché da bambina non ero molto portata per il canto ed il ballo, soprattutto per la danza classica, a cui rinunciai. Due anni fa ho iniziato a prendere lezioni e debbo sinceramente ringraziare il mio grande maestro, Francesco Sedano, che tra l’altro recita con me nello spettacolo, per tutto quello che mi ha insegnato. In Aprile lo riporteremo in scena a Genova".
     
    Lei è conduttrice di Samptv. Quali programmi Le sono stati affidati? 
    "Quest’anno Samptv è stata rivisitata con un’ampia programmazione quotidiana. Sarò impegnata a condurre due talk show che andranno in onda il lunedì in diretta per l’approfondimento post-gara e il giovedì, in collegamento con il campo di allenamento di Bogliasco,  per le interviste ai giocatori. Tutti i giorni, poi, sarò la conduttrice di una rubrica di cucina, andando in giro tra i ristoranti liguri". 
     
    Sappiamo che segue la Samp anche come tifosa. Come nasce questo amore per i colori blucerchiati?
    "Sono nata a Sampierdarena, noto quartiere doriano posto a ponente di Genova. In famiglia sono tutti tifosi della Samp e, quindi, posso dire di essere legata dalla nascita ai colori blucerchiati". 
     
    Parliamo allora della sua squadra del cuore. Qual è il giocatore che predilige? 
    "Nenad Krsticic, che è molto amato da tutti noi tifosi, anche per la storia che lo lega alla Samp. Posso dire che lui rappresenta una bandiera, per noi è un simbolo tant’è che anche la società ha voluto come segno di apprezzamento consegnargli la maglia numero 10. Come Nenad o Angelo (ndr Palombo) ne sono rimasti pochi così attaccati alla maglia".
     
    Ci sono state valutazioni contrastanti sulla prestazione del numero 10 blucerchiato nella gara contro la Juve. Alcuni lo hanno valutato insufficiente altri sufficiente, ma tutti pare si aspettino molto di più. A Lei come è parsa la prima prestazione in campionato di Krsticic?
    "Contro la Juve, squadra costruita, in questi anni, sotto la guida dello stesso tecnico, per essere a livelli altissimi di competizione, anche europea, con l’ingaggio di indiscussi campioni, come Tevez, la Samp non può che essere sembrata molto piccola e debole. La Juve, poi, ha un centrocampo formidabile, inattaccabile, formato da giocatori di elevata esperienza, come Pirlo, mentre nella Samp manca la compattezza e forza proprio a centrocampo sulla parte sinistra. Non abbiamo più Poli, che non è stato rimpiazzato. Eramo è giovane e deve crescere. Berardi non è un sinistro ma si adatta. Ne viene da sé che manca forza e compattezza al centrocampo, dove, Nenad diventa l’anello debole proprio perché non correttamente supportato. Ritengo quindi ingiuste le critiche perché lui non può fare tutto da solo e, certamente, non può fare miracoli". 
     
    Prima mi ha accennato ad Angelo Palombo, un altro giocatore che possiamo definire bandiera della Samp. Prima della gara contro la Juve ha anche mandato un tweet ai tifosi esortandoli a dare sostegno alla squadra del cuore. Indimenticabili le sue lacrime sotto la curva, nell’anno della retrocessione. Poi, un anno passivo all’Inter, con la sola voglia di ritornare a Genova. Come mai la società per un certo periodo lo ha accantonato? Come si fa a mettere da parte un giocatore come Palombo che  darebbe la vita per la sua squadra?
    "Sinceramente non si sa quale sia stato il vero problema tra lui e la società.  L’anno della retrocessione vi è stato un vespaio di polemiche, perché nessuno capiva come mai l’anno prima eravamo in Champions e solo a distanza di una stagione in B. Con la retrocessione, la croce è caduta su Palombo, quasi fosse ritenuto il responsabile della caduta della Samp, di non aver saputo evitarla. Poi vi sono stati rumors circa l’ingaggio, perché in B è stato chiesto ai giocatori di ridurlo. E non tutti hanno accettato. In ogni caso, Palombo ha avuto l’umiltà di attendere. Quando era a Milano a giocare, appena aveva qualche momento libero ritornava qui a Genova, a cui è molto affezionato, pur non essendo nativo. Posso dire che il merito di Palombo è stato di attendere con umiltà il momento giusto per rientrare in rosa e il momento è arrivato quando Mister Delio Rossi gli ha affidato il nuovo ruolo di difensore centrale. Una sfida a cui Palombo non si è sottratto, anzi lo ha riscattato perché sta facendo bene. Angelo è la reincarnazione di un genovese, pur non essendolo, perché il suo cuore appartiene a Genova. Il tempo è galantuomo, e Angelo che è stato capace di aspettare, lo è stato".
     
    Molti pensano che sarà un anno di transizione, alcuni di lotta per la salvezza, pochi credono al buon piazzamento per le gare agonistiche europee. Intanto la prima di campionato è iniziata contro la Juve a cui, per 60 minuti circa, la Samp ha saputo tenere testa. Una squadra giovane, duttile, che forse deve ancora trovare compattezza. Cosa ne pensa della Samp di quest’anno?
    "L’idea di fondo è quella di rilanciare i giovani. Io appoggio il progetto societario e come ha detto il Mister nel post-gara: “anche se avessimo vinto, non avrei detto che la squadra è a posto. I problemi ci sono, soprattutto a sinistra”. Mi auguro che la società investa per rinforzare la parte sinistra del centrocampo, piuttosto che per sostituire Sergio Romero. Da Costa ha fatto una buona prestazione contro la Juve, bisogna dargli una possibilità".  
     
    Il nuovo 11 blucerchiato, Manolo Gabbiadini, secondo lei, non farà rimpiangere Mauro Icardi? 
    "Posso dire che sin’ora le prestazioni di Gabbiadini nella Samp mi sono piaciute, anche se nella partita contro la Juve non ha brillato, ma non era facile. Ha tanto da dimostrare. Ma sicuramente non ci farà rimpiangere Icardi, che sta bene dove sta ora".
     
    I suoi ammiratori, non pochi, vorranno certamente sapere se è fidanzata? 
    "No, single".

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