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  • VIDEO Ferrara: |'Siamo in un buon momento, non fermiamoci'

    VIDEO Ferrara: |'Siamo in un buon momento, non fermiamoci'

    "Come sta Ciro Ferrara? Sta bene, è concentrato, molto contento e soddisfatto del lavoro, della serenità e dell'armonia ritrovate. Ma è altrettanto consapevole che il rischio e gli intoppi sono sempre dietro l'angolo». Vietato distrarsi allora e pensare di sentirsi arrivati dopo tre buone prestazioni. Parola del mister blucerchiato alla vigilia di Sampdoria-Udinese. I propositi sono certamente positivi. «Noi siamo in un buon momento - ammette Ferrara di fronte ai media -. Continuando in questa maniera non dovremo mai rimproverarci nulla. C'è molta fiducia: i ragazzi stanno bene sul piano mentale e fisico. Dobbiamo cercare di mantenere questo ritmo». 

    Partiamo dalla porta: Romero o Da Costa?

    «Domani Sergio sarà regolarmente tra i pali. Angelo ha fatto molto bene a dimostrazione che abbiamo tre portieri in grado di giocare e di darci una mano. Ci sono però delle gerarchie e vanno rispettate: Sergio è il nostro titolare e riprenderà il suo posto. I dubbi non erano legati a un discorso fisico, ma a un possibile dispendio di energie mentali per la situazione legata alla sua bimba. Mi è sembrato tranquillo e giocherà»

    Le condizioni di Berardi?
    «Berardi ha preso una bella botta. La corsa è regolare, ma nell'impatto col pallone continua ad avere fastidio al collo del piede. È stato convocato e valuteremo domani. Eder invece, al pari di Munari, resterà ancora fuori, convinti che dalla prossima settimana rientrerà e tornerà a disposizione».

    Pozzi è finalmente abile e arruolato?

    «Credo che il suo percorso dal punto di vista fisico sia ben delineato. Verrà in panchina e magari avrà a disposizione qualche spezzone. È ovvio che debba recuperare la condizione e dobbiamo aspettare la sosta di Natale per averlo al meglio. Quindi sapete già che Icardi gioca di nuovo».

    Per il resto, novità in vista?
    «Non abbiamo tantissime alternative. In testa ho già la mia idea ma non è il caso di dirla adesso».

    Come vede il periodo di appannamento di Estigarribia?
    «Dobbiamo fare una valutazione globale. Ieri leggevo che Estigarribia è uno di quelli che ha giocato di più. In effetti ci ha dato un grande contributo, soprattutto nella prima parte, e sono certo che lo farà anche in futuro. Siamo contenti di quello che ha fatto, ha avuto un periodo di flessione, però adesso sta bene. Le scelte di un allenatore dipendono da molti fattori: anche coloro che non stanno giocando si stanno mettendo a disposizione, cercano di mettermi in difficoltà nelle scelte. Nessuno è bocciato o messo da parte: siamo una squadra e devo farne giocare undici. Pur essendo giocatori che ho richiesto, devo guardare gli interessi e il bene della Sampdoria e mettere in campo chi, secondo me, è nelle migliori condizioni».

    In che condizione è l'Udinese?

    «Sta vivendo un momento altalenante. Ma teniamo presente che non è facile per una società come l'Udinese, comunque un modello vincente per obiettivi e valorizzazione di calciatori, ricostruire ogni anno un certo tipo di progetto. Guidolin viene da diversi anni in quell'ambiente, conosce missione e dinamiche societarie e anche nelle difficoltà credo stia trovando soddisfazioni importanti. Ci troviamo di fronte una squadra davanti a noi in classifica, che potrebbe cambiare il proprio credo tattico. Noi siamo convinti di poter fare una partita sullo stile delle ultime, mantenendo i ritmi elevati e facendo particolare attenzione a quel “nanetto” di Di Natale. Lo dico in senso affettuoso, siamo campani, lo conosco bene, e per me rientra nella categoria dei campioni da tenere in particolare considerazione».

    Bisogna stare attenti anche ai difensori e alle loro sortite offensive sui calci da fermo?

    «Credo proprio di sì. Hanno diversi saltatori e cercheranno di sfruttare le palle inattive. Angella, ad esempio, è andato a segno con Chievo e Cagliari. Per noi, Fiorentina a parte, i calci da fermo non hanno mai rappresentato una difficoltà così evidente. Sui corner abbiamo la disposizione a uomo e la marcatura la do in partenza. Voglio che ognuno abbia il proprio punto di riferimento e lo contrasti nella maniera giusta. Bisogna essere attenti e puntuali in quelle situazioni».

    A Firenze si è vista la Sampdoria migliore?
    «Abbiamo giocatori di grande corsa, temperamento, qualità e in quel tipo di partite riusciamo a metterle maggiormente in evidenza. Bisogna essere in due per esprimere un buon calcio: la gara con la Fiorentina è stata sul piano tattico una gara bella da vedere. Siamo soddisfatti per il risultato e per il gioco espresso, ma il nostro compito è uno ben preciso e a volte il risultato lo devi raggiungere con altre caratteristiche, non solo con l'estetica».

    Domani sera a Marassi si sfideranno due squadre tra le più verdi del campionato. Un motivo d'orgoglio?

    «Senza dubbio. Ne parlavo poco fa con il mio staff, dicevo che questa partita sarà uno spot importante per il calcio italiano. Siamo orgogliosi di portare avanti un percorso inusuale per il nostro calcio. Questo aspetto andrebbe fatto notare insieme alle critiche. Non è facile perché sono i risultati quelli che ti fanno giudicano e ti fanno cadere determinate certezze. Si parla di giovani, di far giocare i giovani, di puntare sui giovani, però quando non arrivano i punti gli stessi che ne parlano fanno notare che magari c'è bisogno di esperienza. Personalmente mi piace lavorare con ragazzi che hanno fame e voglia di mettersi in discussione. Lo sento fortemente mio questo progetto e voglio portarlo avanti per tanti anni».


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