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  • Ferrara e Zeman: le due facce opposte del 4-3-3

    Ferrara e Zeman: le due facce opposte del 4-3-3

    • Matteo Oneto

    Finalmente Ciro Ferrara può affrontare Zeman da pari ruolo. Il mister blucerchiato oggi in conferenza stampa non le ha mandate a dire al boemo che tanto ha sparato sulla sua Juve. L'amore tra i due non scoppierà mai: le staffilate arrivate negli anni non saranno dimenticate dall'ex difensore, che in bianconero ha passato gran parte della sua vita vincendo tanto e imparando anche molto di quello che oggi fa vedere con la sua Samp. Due personaggi molto diversi, Ciro e Zdenek. Il primo sempre con il sorriso sulle labbra ma pronto a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno; l'altro silenzioso solo in apparenza e capace con poche parole di attirarsi la simpatia o l'antipatia della gente. Nessun punto in contatto quindi tra i due, se non il modulo utilizzato in questa prima parte della loro nuova avventura calcistica.

    Anche qui però, al di là dei numeri (4-3-3 per chi proprio non ne può fare a meno), le idee sono agli antipodi. Il boemo è simbolo dell'offensivismo sfrenato grazie al suo gioco brioso ma spesso troppo scellerato per rimanere nelle posizioni più alte delle classifica. In molti si sono innamorati di lui - anche il sottoscritto - e delle sue squadre capaci di vincere o perdere senza mezze misure. Ma in molti - compreso il sottoscritto - si sono innamorati, a Genova, di Ciro Ferrara. Tecnico dalla battuta pronto ma soprattutto capace di dare un'identità alla Sampdoria, cosa che non accadeva dai tempi di Luigi Del Neri. Il suo 4-3-3 è tutt'altro che offensivo, l'equilibrio è stato il diktat imposto dal neo tecnico fin dal primo giorno. E allora le tre punte devono essere pronte a ripiegare, il regista Maresca deve impostare e correre a proteggere la difesa come i suoi scudieri Poli e Obiang. A Roma cambieranno gli uomini ma non le impostazioni del mister napoletano. Così sarà probabilmente anche per Zeman, che ritrova Totti, De Rossi e Bradley, giocatori da cui la sua Roma non può prescindere. Dal campo alle panchine, all'Olimpico nessuno vorrà perdere: eccolo forse l'unico vero punto in comune tra Ciro Ferrara e Zdenek Zeman.

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