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  • Favola Albania: in Francia con De Biasi

    Favola Albania: in Francia con De Biasi

    Il calcio racconta storie bellissime come quella di questa sera. Vicende sportive di una Nazione che ha sempre lottato e che per mille motivi diversi non ce l'ha mai fatta, salvo sorprendere tutti quando il muro sembrava invalicabile. Perché tra Euro 2016 e l'Albania c'erano Portagallo, Serbia, Danimarca e Armenia, compagini attrezzate, esperte, toste. Ma l'Albania lo è stata di più.

    LE PAROLE DI TARE - Un'impresa che all'Albania è sempre sfuggita, nonostante tra le proprie fila abbia potuto contare anche in passato su calciatori di valore come Igli Tare. Proprio il dirigente biancoceleste, ai microfoni di Sky, spiega cosa è cambiato rispetto ad allora: "In Albania il calcio era vissuto in modo amatoriale, con infrastrutture non all'altezza. Anche gli allenatori ce l'hanno sempre messa tutta, ma probabilmente non erano all'altezza. Adesso le cose stanno cambiando e questi ragazzi entrerannno nella storia della Nazione. Speriamo ce ne siano altri a seguirli". 

    GRUPPO SOLIDO - Da Tare a Xhaka, ma non solo. Gianni De Biasi è stato bravo a gestire un gruppo eterogeneo, alternato nei match decisivi, ma che ha potuto giovare di una grande ascesa nel minutaggio a livello internazionale dei propri interpreti. Da Xhaka a Gashi, del Basilea, passando per Hysaj appena approdato al Napoli, fino all'ex Lazio Cana e all'attaccante del Rijeka Balaj, sono tanti gli "Europei d'Albania" che possono vivere questo sogno.

    C'E' UN BEL PEZZO D'ITALIA - Albania specchio e anima del proprio italianissimo allenatore, uscito dai confini nazionali con le polveri bagnate, alla ricerca di un'avventura che rimarcasse la sua voglia di dimostrare lottando. Valori che stasera Gianni De Biasi si è tatuato sulla pelle, scrivendo la storia di una Nazione intera, finalmente libera di gioire per tutte le strade dell'Albania, dove la festa è già partita. 

    "RIDEVANO DI NOI" - Intervenuto ai microfoni di Sky, anche lo stesso De Biasi, in lacrime per l'emozione ha voluto difendere il suo lavoro: "Tre anni e mezzo fa c'erano pochissimi giocatori e io ho detto loro che se avessero seguito le mie richieste e se avessimo creduto nelle nostre possibilità, avremmo ottenuto un successo importante. Qualcuno allora si mise a ridere dicendo che non ce l'avremmo fatta, ma adesso sono qui dietro ad esultare con noi. Tutto questo è stato il frutto del lavoro, il mio, quello di Tramezzani, Bogdani e tutti gli altri che lavorano con me e hanno contribuito a far raggiungere all'Albania il suo sogno. E' la più grande soddisfazione della mia carriera. Abbiamo fatto felici tutti gli albanesi, quelli che vivono in patria e i tanti sparsi all'estero. Ci ha spinto un popolo intero".

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