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  • Festa Siena:|Il Toro vuole rovinarla

    Festa Siena:|Il Toro vuole rovinarla

    Il Palio granata. Una volta era l'apprendista Conte, cuore juventino doc, che da allenatore disoccupato andava a spiare gli allenamenti di Zaccheroni e poi di Colantuono, invitato dall'amico del cuore Petrachi e dal team manager Ferri, conosciuto negli Anni 80 ai tempi del Lecce. Oggi invece sarà il «piccolo» Toro a chiedere alla capolista Siena – le due squadre sono divise da venti lunghezze in classifica – tre punti in ottica serie A: fondamentali per restare nel gruppo delle prime sei, ma non ancora decisivi per garantirsi i playoff, quando dopo la 39ª giornata mancheranno 270' alla fine del campionato. Antonio Conte mette in guardia il Torino: «Vogliamo chiudere oggi il discorso promozione – dice l'allenatore del Siena –, scenderemo in campo con la giusta tensione: ne verrà fuori una partita tosta e combattuta».


    I granata, reduci da sei risultati utili consecutivi - ma gli ultimi tre sono pareggi -, non possono concedersi distrazioni. Sono costretti ad accelerare, dopo il mezzo passo falso casalingo contro il Piacenza. Cairo, infuriato con i suoi, si aspetta un moto d'orgoglio: pena, la minaccia di proseguire il ritiro punitivo a Leinì. Non parla il patron: «Non c'è niente da aggiungere rispetto a quanto detto una settimana fa, non voglio essere ripetitivo», l'asciutto commento. Ma aspetta che a farlo sia il campo: la sensazione è che la tappa Siena sia alquanto importante per il futuro granata, ben oltre i tre punti in gioco. Se in tempi normali il segno X al Franchi sarebbe stato firmato in anticipo, adesso la squadra di Lerda è costretta a centrare l'impresa per non perdere la zona serie A.

    Il Toro spera di rovinare la festa al Siena. Ma contro avrà un avversario che ha già preparato lo spumante: lo schiacciasassi di Conte, la squadra che ha vinto più partite in casa (14) e ha il miglior attacco del campionato (58 gol, 38 al Franchi). A Vergassola e compagni, reduci da un punto nelle ultime due partite (il pareggio di Novara e prima la sorprendente sconfitta interna contro il Portogruaro) basterà un pareggio per tornare in serie A, dopo una sola stagione di purgatorio. La città è addobbata di bianconero e lo stadio farà registrare il tutto esaurito (400 i tifosi granata al seguito). Per la serie A, il presidente Massimo Mezzaroma si è regalato il rinnovo del contratto del ds Giorgio Perinetti, in passato cercato da Cairo. Il Toro dovrà giocare anche contro le condizioni ambientali, un'arma a doppio taglio che ultimamente i granata hanno sempre impugnato dalla parte della lama.

    Se il buon giorno si vede dal mattino, Lerda ha di che preoccuparsi: ma è anche vero che nelle difficoltà a volte il Toro si esalta. Questa non è stata la settimana migliore dal punto di vista degli infortunati per preparare l'insidiosa trasferta. Indisponibili Lazarevic, Rivalta, Gasbarroni, Zavagno e Zanetti e con De Feudis a mezzo servizio (al massimo andrà in panchina), Lerda recupera in extremis Gabionetta (ballottaggio con Pagano), ma perde Garofalo. Nell'ultimo allenamento il terzino ex Siena si è fatto male alla caviglia e ieri sera avvertiva forte dolore. Il suo posto sarà preso dal rientrante Ogbonna, che inizialmente era stato dirottato a destra al posto di D'Ambrosio.


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