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  • Fiona May parla di calcio: 'Servirebbe il modello inglese'

    Fiona May parla di calcio: 'Servirebbe il modello inglese'

    • L.C.
    Due sabati fa ero all'Olimpico per assistere alla partita e posso dire che ho vissuto una situazione surreale. Sono rimasta male per quanto è accaduto perchè mi è sembrato di vivere un momento drammatico. Ho visto i figli del premier Renzi, che erano seduti davanti a me, fra cui c'era la figlia piu' piccola che, aveva paura, come l'ho avuta anch'io e mi sono vergognata per quanto stava succedendo”.
    Lo ha detto l'ex atleta e membro della Giunta del Coni nazionale, Fiona May, parlando a margine del 'CSI Day', giornata dedicata allo sport per tutti, svoltasi presso Piazza Santa Croce a Firenze, tornando sui fatti che hanno preceduto la finale di Coppa Italia fra Fiorentina e Napoli di sabato scorso. “Un'altra cosa che mi ha fatto vergognare e' quando persone dall'estero mi hanno contattato per domandarmi il motivo del perchè dei fischi all'inno italiano – ha aggiunto Fiona May – Io non ho potuto rispondere perchè allo stesso farlo significava entrare in una situazione complessa e poi perchè mi vergognavo di cio'”. “Vengo dall'Inghilterra dove 20-30 anni fa c'erano gli hoolingans e Margareth Thatcher li ha eliminati, cambiando le cose all'interno e all'esterno degli stadi – ha sottolineato ancora l'ex atleta azzurra – Questa cosa ha consentito che all'interno degli impianti tornassero le famiglie e soprattutto che le gare fossero una festa ed una celebrazione dello sport, a prescindere dalle vittorie e dalle sconfitte. Secondo me il modello inglese funzionerebbe anche in Italia. Non solo io, ma tanti altri sportivi che ho sentito su questo argomento, sono favorevoli alle soluzioni applicate in Inghilterra. Bisogna eliminare le poche persone che rovinano il calcio, allontanandole dagli stadi perchè si e' arrivati ad un punto che fa schifo a chi ama lo sport. Figc e Coni devono mettersi insieme seduti intorno ad un tavolo e trovare soluzioni concrete per eliminare la violenza negli stadi”.

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