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  • Fiorentina, ora puoi vendere Jovetic

    Fiorentina, ora puoi vendere Jovetic

    All'alba di questo mercato estivo la Fiorentina aveva due certezze, che si reggevano l'un l'altra: c'era un buco di bilancio di oltre venti milioni di euro, procurato in particolare dalle pessime campagne acquisti degli ultimi due anni, e l'unica possibilità per ripianarlo era cedere il giocatore migliore della rosa, Stevan Jovetic, che fra l'altro nella parte finale della passata stagione aveva dato segnali di inquietudine circa la sua permanenza a Firenze. Tuttavia, mai toccare l'orgoglio di un imprenditore vincente e famoso nel mondo come Diego Della Valle, che anche grazie all'assist del sindaco di Firenze - il quale lo ha lavorato 'ai fianchi' per coinvolgerlo nel progetto Mercafir - ha deciso per la terza via: ripianare i conti viola staccando semplicemente un assegno. Fine dell'autofinanziamento, aumento di capitale e tutti contenti, in particolare quei consiglieri d'amministrazione che incominciavano seriamente a dubitare sul prolungamento del legame fra i fratelli Tod's e la Fiorentina.

    E così Stevan Jovetic, ma soprattutto il suo procuratore e l'intermediario che con Corvino avevano lavorato per il suo approdo in Italia nell'estate del 2008, hanno dovuto farsi lentamente una ragione del progetto di rilancio della Fiorentina. Una società affidata a gente di calcio in cerca di riscatto o di conferme ad alti livelli, da Macia a Pradè, passando per il tecnico Montella, e una redistribuzione di incarichi in società. Diego Della Valle è stato il deus 'ex machina': agli amici più stretti - tra cui Luca Cordero di Montezemolo - ha confessato di essere stufo di incontrare tifosi viola per il mondo che gli rinfacciavano un disimpegno lento e inesorabile, che aveva portato la Fiorentina alla mediocrità. E così non solo ha coperto quei venti milioni di euro, ma (in tempi di crisi) ha anche staccato un assegno di dieci milioni.
     
    Una cifra simile l'ex plenipotenziario Pantaleo Corvino, fra il 2009 e la primavera del 2012, l'aveva gettata via in pessimi affari: da Gaetano D'Agostino (5,6 milioni di euro di minusvalenza nel giro di 12 mesi) a Kharja (4 milioni di euro per una comproprietà, e 1,3 d'ingaggio, con cui il marocchino evidentemente si è pagato anche un abbonamento per i suoi numerosi viaggi in treno). Daniele Pradè, con l'ausilio di Eduardo Macia, ha piazzato invece molti eccellenti - almeno sulla carta - colpi low cost: da Lupatelli ad Aquilani, da Roncaglia a Pizarro, passando per Della Rocca, con l'aggiunta di qualche 'pagherò', vedi alla voce prestiti con diritto di riscatto: Viviano e Cuadrado. Tagliato il monte ingaggi in maniera netta, i soldi della doppia cessione Behrami-Gamberini (otto milioni di euro circa) sono stati reinvestiti in Borja Valero (sette milioni di euro) e Gonzalo Rodriguez (1,5 milioni di euro).
     
    Al momento il differenziale fra entrate e uscite in casa viola è di circa -10 milioni di euro, che - i fratelli Della Valle lo hanno già anticipato - non necessariamente dovranno rientrare entro questa campagna acquisti. Però ci sono ancora da piazzare Cerci e Vargas, oltre allo 'spicciolame' Seferovic, Lepiller, Di Tacchio, Felipe e forse anche Ljajic. E Jovetic? La Fiorentina sta vincendo la sua battaglia: Vincenzo Montella ha messo il montenegrino al centro del suo progetto tattico, facendogli ritrovare il sorriso. Andrea Della Valle ha ricordato all'ex Partizan Belgrado che nel club viola i contratti si rispettano. La Juventus però ci proverà fino all'ultimo secondo di questo mercato, anche se la maggioranza dei tifosi viola oggi, rispetto all'inizio di questo mercato, è consapevole che, anche dovesse perdere Jo-Jo, ha riacquistato comunque l'elemento più importante: la voglia di tornare a fare calcio sul serio, con l'impegno diretto dei due Della Valle. Meglio di un qualsiasi top player.

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