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  • Fiorentina, altro che contratti biennali...

    Fiorentina, altro che contratti biennali...

    • Luca Cellini

    Il direttore tecnico della Fiorentina Eduardo Macia nel 'raccontare' la recente storia viola in termini di contratti, vincoli e promesse non mantenute o da tenere in considerazione, non usò giri di parole al momento dell'insediamento di Daniele Pradè, che con lui avrebbe dovuto fare il mercato in estate. 'La situazione è critica, caotica, ci sono casi che ci impegneranno tanto, ma sono certo che ne verremo fuori' disse nel primo pranzo di lavoro in un noto ristorante fiorentino, a due passi dallo stadio 'Franchi', in un pomeriggio di metà giugno. A Pradè bastò vedere il primo contratto, quello di Juan Manuel Vargas (scadenza giugno 2014), che tagliare il monte stipendi e rientrare dei 20 milioni di euro di 'buco' causati dal suo predecessore sarebbe servito un piccolo miracolo.

    E in effetti è stato un mercato in salta almeno fino a fine luglio: Pradè 'tifava' perché quei giocatori considerati dai più irrecuperabili, dopo la tragicomica stagione viola conclusa con una sofferta salvezza (Cerci, Ljajic e Vargas) avessero modo di rilanciarsi con il nuovo tecnico Vincenzo Montella. Poi è sceso in campo il patron Andrea Della Valle, che ha abbonato la richiesta di messa in ordine dei conti e ha dato mandato al suo staff dirigenziale di comprare 'i campioni'. Ecco perché la conferma di Jovetic, l'arrivo di Borja Valero e Pizarro, l'annuncio dei tasselli Roncaglia ed El Hamdaoui. Ma a differenza di quanto ha dichiarato Nemad Tomovic, non è stata fatta alcuna promessa di contratto biennale. Per volontà del minore dei fratelli Tod's, scottato da quei contatti pluriennali stipulati nelle stagioni precedenti a giocatori dell'entourage del solito procuratore, la nuova strada maestra è quella di convincere gli atleti a scegliere la maglia viola solo in base alla convinzione e non all'offerta economica.
     
    Nell'ultimo c.d.a. lo stesso Andrea Della Valle aveva lanciato la provocazione di far firmare a tutti i nuovi tesserati della Fiorentina contratti annuali, con un'opzione per il rinnovo in base al rendimento della precedente stagione. A fargli cambiare idea ci hanno dovuto pensare proprio Macia e Pradè: non vincolare certi giocatori avrebbe potuto portare a gravi perdite nel bilancio della società. Ma Andrea Della Valle, che è uomo più di fatti che di parole, si è sempre fidato delle promesse. Così aveva stipulato il primo accordo con Toni nell'anno della penalizzazione dei gigliati per Calciopoli, così ha voluto agire la scorsa estate con Jovetic. Ecco perché, a prescindere dall'annualità dei contratti dei giocatori della Fiorentina, d'ora in poi sarà sempre il patron a dire l'ultima sull'acquisto o la partenza di un giocatore. Il vento è cambiato: Andrea Della Valle è tornato padrone vero di un club dove conta ciò che si firma, ma soprattutto contano stimoli, motivazioni e la parola d'onore.

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