Calciomercato.com

  • Montella, Colantuono e Maran: tre allenatori da applausi

    Montella, Colantuono e Maran: tre allenatori da applausi

    E' un campionato bellissimo, nonostante i reiterati tentativi di rovinarlo perpetrati a ogni piè sospinto dalle assemblee condominali degli arbitri convocate sui campi di serie A, dove gli errori marchianinon si contano più. 

     
    Una settimana dopo lo scempio di Catania, alcuni uomini  di Braschi e Nicchi sono stati ancora un disastro.  Molti di loro dovrebbero essere cacciati dai ranghi arbitrali,
    invece continuano tranquillamente ad andare in campo,  protetti dall'ignavia dei loro vertici. 
     
    Provate a immaginare che cosa sarebbe successo se l'Inter non avesse
    vinto alla grande a Torino, dove Tagliavento & Preti hanno fatto di tutto e di peggio, convalidando dopo soli 18 secondi il gol di Vidal viziato dal fuorigioco di Asamoah,
    non espellendo Liechsteiner autore di un fallo indecente su Palacio: e questo sfondone è stato addirittura più grave del primo. 
     
    Ha ragione Moratti: il  problema non è la Juve che beneficia di favori arbitrali, ma ha subito anche torti, come succede ad altre squadre. Il problema sono gli errori di una categoria viziata da vistosa mediocrità tecnica. A questa si aggiunga l'insopportabile spocchia modello Tagliavento che alle richieste di spiegazioni di Cassano, non 
    risponde e tira dritto. 
     
    Ma chi si credono di essere gli arbitri? Quando cominceranno ad abbassare la cresta sarà sempre troppo tardi: poichè non sono filantropi, ma percepiscono fior di rimborsi spese, bisognerebbe cominciare a stangarli nel portafoglio per la loro incapacità professionale.
     
    Meno male che, alla faccia loro, il torneo diventa sempre più appassionante. 
    Il coraggio di Stramaccioni, il quale si è presentato con tre punte allo Juventus Stadium, è stato premiato dalla forza di un'Inter  capace di inanellare la nona vittoria consecutiva fra campionato ed Europa League, piombando ad un punto dalla capolista e infrangendone la serie di 49 risultati utili consecutivi in serie A. 
     
    I nerazzurri sono tornati a vincere a Torino dopo  oltre 7 anni: perchè ci hanno creduto; perchè hanno Milito, Palacio e Cassano, il migliore trio d'attacco della serie A e perchè, stavolta, la panchina bianconera ha sbagliato i cambi, tenendo incomprensibilmente
    a riposo il giocatore più in forma: Paul Pogba. Alessio ha inserito Caceres per Liechsteiner, togliendo Caceres per Quagliarella che sarebbe dovuto entrare al posto di
    Vucinic, sostituito, invece, da Bendtner. Un guazzabuglio di cui l'Inter ha approfittato con implacabile determinazione.
     
    Né il Napoli né la Lazio, al contrario, hanno colto l'occasione per ripiombare sui campioni d'Italia. La squadra di Mazzarri è in piena fase involutiva: ritrovato il gol con Cavani, è stata raggiunta in extremis da Sansone grazie all'errore di Aronica. Da quando il tecnico ha annunciato che nel 2013 potrebbe  prendersi un anno sabbatico, il Napoli ha battuto solo il Chievo, perdendo con Juve, Dnipro, Atalanta e pareggiando in casa con il Toro.
     
    A Catania, la frana laziale è stata sconcertante: va bene  che non c'era Klose, ma gli uomini di Petkovic hanno giocato malissimo, cadendo sotto i colpi dei siciliani. Assieme
    alla strepitosa Atalanta di Colantuono (che sarebbe sesta senza i 2 punti di penalizzazione),  il Catania è sugli scudi con la scatenata Fiorentina che ha liquidato
    il Cagliari delle 4 vittorie consecutive alle spalle, catapultandosi al quarto posto. I viola giocano un calcio di alta qualità, il nervosissimo (ma perchè poi?)  Jovetic è tornato a segnare e a far segnare Toni. Domenica c'è  Milan-Fiorentina e sarà un bel vedere. Galliani, eccitato dal 5-1 al Chievo, ha riferito le parole di Berlusconi: " Mi sono divertito,
    faccia i complimenti da parte mia all'allenatore".
     
    Soltanto 96 ore prima, a proposito del 2-2 di Palermo, le cronache avevano riferito
    dell'ira del Cavaliere, ovviamente sposata dal suo vice, contro Allegri reo di avere cambiato modulo e giocatori. La fortuna del Milan è non avere Berlusconi (e Galliani) in panchina.
     
    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale
    www.calciomercato.com

    Altre Notizie