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  • Fiorentina: Babacar in prestito, con sei mesi di ritardo

    Fiorentina: Babacar in prestito, con sei mesi di ritardo

    • Luca Cellini

    Chi è nato il 17 marzo e indossa la maglia viola non può passare inosservato. In quella data nacque Stefano Borgonovo, uno che la maglia della Fiorentina ce l'ha tatuata sulla pelle e che gli serve per farsi coraggio nella sua battaglia contro 'la stronza', cioè la sclerosi laterale amiotriofica, che l'ex bomber ogni giorno cerca di vincere. Stessa data di nascita per Khouma El Babacar, attaccante di 18 anni che da quando vive all'ombra del Duomo del Brunelleschi ha sempre fatto parlare di sé, prima con le squadre giovanili e da un paio di stagioni con la prima squadra. Per uno che il c.t. della Nazionale italiana (mica uno qualsiasi) ha definito due anni fa 'giocatore dai mezzi illimitati', la strada per un futuro da grande giocatore sembrava segnata. E invece, soprattutto dopo la prima rete in serie A datata 20 marzo 2010, Babacar si è perso. Un po' per la giovane età, un po' per la frequentazione con quei suoi connazionali - diventati amici con la notorietà - che lo seguono ovunque, e che sono soprattutto ben visibili quando la Fiorentina Primavera gioca al 'Poggiolone', in quanto lo attendono all’uscita dagli spogliatoi.

    Da riserva di Alberto Gilardino, quale era stato designato l'anno scorso per precisa volontà del d.s. Pantaleo Corvino (anche per non aumentare il monte ingaggi), il ragazzo di Thies è tornato ad essere quest'anno l'attaccante titolare della Primavera di Leonardo Semplici. Quest'ultima decisione si dice sia arrivata per motivi disciplinari, visto che Babacar la scorsa estate ha rifiutato un paio di offerte di prestito in serie B. Solo che la 'retrocessione' in Primavera non ha giovato al giocatore, che la passata stagione, fin da subito, non ha trovato il feeling giusto con Mihajlovic, e quest'anno, forse scommettendo anche su un esonero anticipato del tecnico serbo, ha deciso di restare a Firenze. Le prestazioni con la Primavera non sono mai state eccelse: sì, tanti gol, giocate spettacolari, ma anche un atteggiamento indolente in campo per larghi tratti di partita, e una sola rete 'pesante', al momento, quella in Supercoppa Italiana contro la Roma, a certificare che lui con i più piccoli non c'entra niente.

    L'arrivo di Delio Rossi non ha modificato molto le cose fino ad ora, visto che il 18enne è stato l'unico a non riscaldarsi neanche nel test di Tim Cup contro l'Empoli, e le convocazioni con la Fiorentina 'A' sono arrivate con il contagocce. Per il nuovo tecnico gigliato Babacar è ancora immaturo e poco disciplinato tatticamente. Ecco perché a gennaio, sperando nella buona volontà dello stesso nazionale Under 20 senegalese, si proverà a cercargli una nuova collocazione, magari nel campionato cadetto, in modo che possa giocare con continuità. Forse ancora Bari, o Livorno, per dare a Babacar la possibilità di confrontarsi con il calcio vero, anche se con sei mesi di ritardo. Certo al momento, se paragonato ad esempio con Stephan El Shaarawy, il numero nove viola esce sconfitto. Ma a perderci è stata soprattutto la società, che non ha saputo gestirlo al meglio (recentemente è stato pizzicato con la sua auto, una 'modesta' Corvette, senza patente). A dimostrazione che una guida seria per il ragazzo 'dai mezzi illimitati' è mancata fino ad oggi. E per non fargli fare la fine di Mario Balotelli, a cui Babacar è stato spesso paragonato, è giusta la soluzione del prestito, per vedere se il diamante grezzo prima o poi splenderà, per il bene suo e della Fiorentina.

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