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  • Fiorentina, Della Valle:| 'Stadio sì, cittadella viola no'

    Fiorentina, Della Valle:| 'Stadio sì, cittadella viola no'

    "Lasciamo stare le fesserie di Marotta su Berbatov e le battute di Agnelli sulla discoteca... Magari in discoteca ci andremo noi per festeggiare lo scudetto virtuale del 1982. Quello che tutti ci sentiamo sul petto...". Mitico Andrea Della Valle! Quest’anno non finisce di sorprendere. Non pronuncia il fatidico titolo del Brivido di trent’anni fa — "Meglio secondi che ladri!" — ma lì, sul portone dello stadio, dove lo intervistiamo al riparo della pioggia scrosciante, conquista un altro «quarto» di fiorentinità: «uno di noi», come direbbero i tifosi della Fiesole. Lui, all’epoca dello scudetto virtuale, aveva 17 anni e non visse le palpitazioni, e i pianti, di Firenze per il gol annullato a Graziani a Cagliari, che avrebbe dato la vittoria alla Viola, garantendole lo spareggio con la Juve. Che, viceversa, ebbe un generosissimo (sic!) rigore a Catanzaro, trasformato dall’irlandese Brady. Vinse il titolo grazie a quel «punticino» di vantaggio. Ma dieci anni alla guida della Fiorentina, evidentemente sono contagiosi. Così succede che, mentre ADV lascia il «Franchi» gongolante per una vittoria che proietta la Fiorentina lassù, nell’aria rarefatta dell’alta classifica, gli fanno una domanda sugli Agnelli e sull’attacco del fratello Diego alla Fiat. Lui si ferma un attimo, come folgorato. Sorride...

     

    A che cosa pensa, presidente?
    "A un’idea che mi è venuta in mente sabato, in aereo, tornando da Hong Kong. Dal 1982 sono passati trent’anni: credo sia giusto festeggiare uno scudetto che ci sfuggì, ma che tutti ci sentiamo sul petto. Io per primo...".

    Quando lo festeggeremo?
    "Prima di Natale. In discoteca. Idealmente con tutta la città".

    Potrebbe essere anche l’occasione per annunciare il progetto del nuovo stadio alla Mercafir?
    "Sì, lo stadio lo faremo. Aspetterò che Matteo Renzi abbia fatto le primarie (25 novembre ndr) eppoi lo incontrerò per definire. Magari vi chiedo una cortesia...".

    Quale?

    «Non parliamo più di cittadella. Mi sono accorto che quel nome porta male. Avremo invece il nuovo stadio della Fiorentina. Indispensabile. Penso ai nostri tifosi...».

    Che contro la Lazio hanno preso tant’acqua?
    "Sì, mi è dispiaciuto. Una squadra che gioca bene, vince e diverte, merita uno stadio bello, funzionale, confortevole".

    L’abbiamo vista alzare i pugni, sprizzante di soddisfazione, dopo i gol di Ljajic e Toni...
    "Sono stato molto contento per tutt’e due. Ho visto una Fiorentina determinata e il Franchi è tornato un fortino".

    Nella Lazio c’è rabbia per l’arbitraggio: sostengono che la Fiorentina sia stata «compensata» per i torti di Verona...

    "Sì, ho sentito polemiche sull’arbitraggio. Ma Bergonzi è un ragazzo giovane, va aiutato. Il gol in fuorigioco era millimetrico, mentre i giocatori della Lazio hanno fatto falli da rompere le gambe, come quello su Cuadrado".

    Nuovi obiettivi?
    "Si va avanti, giorno per giorno. Abbiamo battuto una delle più forti squadre del campionato. Il portiere della Lazio ha fatto grandi parate".

    La classifica?
    "Siamo sotto a Napoli e Juve, con le quali abbiamo giocato due partite molto buone. La Juve soffrì il gioco della Fiorentina. E al San Paolo non avremmo meritato di perdere".

    Ha fatto un pensierino per il terzo posto, quello che apre le porte alla qualificazione Champions?

    "Fermo lì, il percorso è ancora lungo".

    Teme la sfida di giovedì, a Marassi, contro il Genoa?
    "La vedo come una gara difficilissima perché troveremo un Grifone ferito. Ma so quanto vale la Fiorentina".

    Il rientro di Roncaglia e Pizarro e il recupero pieno di Aquilani daranno più sprint?
    "Avere la rosa al completo è utile, ma tutti i giocatori, finora, hanno dato il meglio. Questa è una Fiorentina che sa giocare".


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