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  • Fiorentina, un ds 'giovane' con Oriali

    Fiorentina, un ds 'giovane' con Oriali

    • Luca Cellini

    In principio fu: 'Tenere Corvino a tutti i costi'. Del resto nella battaglia dialettica dei bei tempi che furono, fra l'oggi dimissionato d.s. viola e Cesare Prandelli, invece di capire come questo scontro di parole fosse una componente determinante per i successi della Fiorentina, in Italia e in Europa, Diego Della Valle, colpito da Calciopoli e deciso ad allontanarsi dal mondo gigliato, affidò il proprio club in mano all'uomo di Vernole. Poi le scelte di quest'ultimo, deludenti sia in campo tecnico che sul mercato, e soprattutto i continui errori di programmazione e riprogettazione, hanno delegittimato pian piano una figura che gli stessi imprenditori marchigiani avevano di fatto portato al vertice della Fiorentina. E così, usato come 'capro espiatorio' Pantaleo Corvino, per coprire colpe commesse non soltanto da lui ma frutto proprio dell'assenza fisica dei Della Valle dalla realtà gigliata (con la complicità di tutto il resto della dirigenza), si è deciso di ripartire con facce nuove.

    La prima idea, nata per volontà di Andrea Della Valle, è stata quella di pensare a uomini dal profilo dirigenziale di assoluto livello: ecco perché i contatti con Walter Sabatini, Riccardo Bigon e Pasquale Sensibile, tutti uomini di calcio però sotto contratto con Roma, Napoli e Sampdoria, cosa che ha mandato su tutte le furie i rispettivi presidenti. E così è entrato in scena anche Diego Della Valle, che dopo una consultazione con l'amico e collega d'affari Luca Cordero di Montezemolo (reduce da un'esperienza tutt'altro che felice come presidente della Juventus), sono state valutate le candidature dei tanti che si sono offerti. Soppesati i nomi di Montali, Pradé, Nani e Capozucca, a schiarire definitivamente le idee ai vertici viola ha contribuito la chiacchierata fra Andrea Della Valle e una rappresentanza della tifoseria. Priorità al processo di 'fiorentinizzazione' del club, con un altro ex viola oltre al già presente Vincenzo Guerini.

    Escluso Giancarlo Antognoni, che - anche se non apertamente - viene visto come una figura troppo ingombrante, per il suo legame con un passato che i proprietari viola non vogliono far tornare in auge, è venuto fuori il nome di Lele Oriali, che in un primo momento ha declinato l'offerta, in attesa di quella dell'Inter (qualora Marco Branca fosse in uscita). Poi l'apertura in un incontro tenutosi lo scorso week-end a Milano. L'alternativa 'calda' è rappresentata da Giovanni Sartori, ma a questo punto, salvo sorprese, sarà proprio Oriali il futuro d.g. viola. A quest'ultimo si aggiungerà un direttore sportivo dal curriculum 'giovane', che possa anche lavorare sul settore giovanile. Sondato Pederzoli, con un passato anche nel Milan, chiesto informazioni su Comi, attualmente al Torino, piace tantissimo Gibellini del Verona. Tutto fatto, o quasi, ma per le ufficializzazioni si attende la salvezza raggiunta, mentre attualmente si sta muovendo ottimamente, bloccando anche vari affari, il capo scouting internazionale Macia, che supervisionerà anche la prossima stagione le varie aree tecniche lavorando con Oriali e il nuovo d.s.

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