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  • Fiorentina: gioca la meglio gioventù

    Fiorentina: gioca la meglio gioventù

    • Luca Cellini

    "Là dove il filo conduttore è il gioco, i giovani giocano. Dove invece si cambiano tre allenatori a stagione e si acquistano giocatori esperti, per paura di retrocessioni o di non raggiungere gli obiettivi prefissati, i giovani marciscono in panchina". Il coordinatore delle nazionale  azzurre Arrigo Sacchi all'ultima riunione con i responsabili dei settori giovanili dei club di serie A e B è stato molto tranchant, ma allo stesso tempo molto chiaro una settimana nel suo intervento da Coverciano: inutile parlare delle cosidette squadre B, di riforma dei campionati o di obbligatorietà, come accade ad esempio quest'anno in Lega Pro, sull'impiego dei giovani. In Italia bisogna cambiare la cultura e ripartire dal gioco, ovvero un'idea tattica ben precisa, un telaio tecnico in cui inserire senza paura gli atleti con la carta d'identità meno vecchia.

    Alle parole dell'ex c.t. della Nazionale italiana e del Milan si sono aggiunte sabato scorso quelle del tecnico viola Vincenzo Montella, che ha dichiarato innanzittutto come "I giovani bravi giocano, quale che sia la loro esperienza, età o categoria in cui militano i loro club d'appartenenza" aggiungendo che "Per un giocatore meglio fare un campionato di Lega Pro, girone B che cinque tornei Primavera in cui conquista trofei e successi parziali". Frasi queste che sono sembrate quasi  bestemmie se paragonate  al concetto calcistico che aveva fino a poco tempo fa la Fiorentina per il proprio settore giovanile. 

    Insomma per l'allenatore campano gigliato se il calciatore vale, può restare in prima squadra e, quando servirà, verrà impiegato con il serio rischio di scavalcare nelle gerarchie anche il collega più famoso ed esperto. Ma se il giovane si deve strutturare, inutile tenerlo nel proprio settore giovanile, va mandato a giocare dove possa farlo con continuità. Guardate cosa è accaduto alla Fiorentina negli ultimi anni e fate un paragone con ciò che succede oggi: Babacar per almeno due stagioni è stato tenuto nella Primavera per aumentare la bacheca di trofei nel settore giovanile dell'ex d.s. gigliato, con il senegalese classe '93 che ha perso tempo ed ha visto frenata la propria crescita, mentre il Genoa parallelamente, tanto per fare un esempio, valorizzava un suo quasi coetaneo, El Shaarawy, mandandolo a farsi le ossa nel Padova, per poi venderlo a quasi 10 milioni di euro al Milan. Pensate bene alla formazione che vinse la coppa Italia Primavera oltre due anni e mezzo fa e riflettete su chi di quei giocatori ha fatto carriera, ovvero è cresciuto calcisticamente o è stato impiegato con continuità nei campionati professionisti. A parte Piccini, si può dire che c'è stato un 'pianto greco'...

    Il direttore tecnico e primo responsabile del settore giovanile viola Eduardo Macia ha ribaltato i canoni che vigevano alla Fiorentina al momento del suo arrivo, e grazie ad una mentalità europea che si portava dietro in dote dalle sue esperienze passate,e che vuole i giovani crescere nel vivaio fino ad una certa età, per poi essere mandati subito a giocare, ha prestato o mandato in compartecipazione gli atleti gigliati che avevano finito il proprio tempo in Primavera, abbassando notevolmente l'età media della squadra da tre anni affidata a Leonardo Semplici, e di concetto con il d.s. viola Daniele Pradè ed il tecnico Vincenzo Montella, ha fatto si che elementi quali Capezzi e Madrigali si allenino costantemente con la rosa capitanata da Manuel Pasqual per poter essere anche convocati in questa.

    Parallelamente ha scovato alcuni talenti in giro per l'Europa in grado di stare nel gruppo guidato da Montella, con quest'ultimo che è stato bravissimo, insieme al proprio staff tecnico, a farli crescere, ed utilizzarli, perchè la Fiorentina cambia i moduli, ma ha il gioco come propria base. Ecco che così finalmente a Bergamo si è visto Wolski, ha collezionato un'altra presenza BakicMatos, che l'allenatore viola ha voluto tenere con sé, piuttosto che mandarlo a giocare a Siena, è divenuto il nuovo vanto del settore giovanile gigliato. E presto arriverà anche il tempo di Rebic. E se prima all'ombra del Duomo la meglio gioventu' cresceva, adesso gioca, con i tifosi che si fidano ciecamente nel veder sostituito Mario Gomez, con un Under 23 viola, perchè cambia la carta d'identità dei giocatori, ma il gioco rimane lo stesso, ed è quest'ultimo ciò che conta per arrivare davvero al risultato finale.

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