Si dirà che molto, in casa Fiorentina, ha fatto l'emergenza in cui si è trovato ad operare Vincenzo Guerini nella vittoriosa trasferta di Lecce (che ha consentito alla Fiorentina di agguantare la salvezza con un turno d'anticipo). Eppure il tecnico, nei due giorni che hanno preceduto il viaggio in Salento, oltre ad avere avuto il merito di compattare un gruppo evidentemente molto scosso dallo scontro Rossi-Ljajic, ha avuto il merito di trovare ben tre idee tattiche.

La prima, tutt'altro che scontata, è stata il ripescaggio dell'italo-brasiliano Felipe, finito nel dimenticatoio durante la gestione tecnica di Sinisa Mihajlovic e subentrato solo per venti minuti nella parte finale della gara vinta contro il Milan. Guerini gli ha affidato il ruolo di centrale sinistro, preferendolo a Camporese, e l'ex Udinese si è meritato la palma di migliore del pacchetto arretrato.

La seconda idea tattica è stata l'utilizzo dell'uruguaiano Olivera nel ruolo di mezza punta in appoggio dell'unico punto di riferimento offensivo viola, Alessio Cerci. L'ex juventino non solo si è sacrificato nel ruolo di 'cucitore' fra centrocampo e attacco, ma ha servito con un tacco smarcante l'uomo di Valmontone, al 35' del primo tempo, per la rete che ha deciso il match.

La terza idea, forse la più strana ma anche la più appagante, è stata quella di mettere in campo Marco Marchionni nel ruolo per lui assolutamente anomalo di regista davanti alla difesa, al posto dell'infortunato (al 28') Valon Behrami. L'esterno laziale, un altro degli 'epurati' dell'ex tecnico Mihajlovic, ha sorretto la squadra e non ha mai perso il senso e il tempo di una partita dall'importanza capitale, in termini di classifica, per la Fiorentina.