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  • Fiorentina, Guidi: 'Ecco perché difendo Sacchi'

    Fiorentina, Guidi: 'Ecco perché difendo Sacchi'

    • Luca Cellini
    Successo in amichevole ieri pomeriggio a Coverciano per la Fiorentina Primavera guidata da mister Federico Guidi contro l'Under 20 del Qatar. Al termine della partita c’è stata l’occasione per parlare con il tecnico della prima squadra del settore giovanile e di tornare anche su alcune dichiarazioni polemiche di una settimana fa da parte dell’ex tecnico della Nazionale del Milan Arrigo Sacchi
    Al di là del successo finale contro i giovani qatarioti che riflessione ha tratto da questa amichevole?
    “E’stata un’opportunità per vedere all’opera quelli che hanno minor minutaggio. Sicuramente ci sono stati tanti aspetti positivi e tanti errori da migliore e quindi ci dà spunto per continuare a lavorare e programmare il lavoro degli allenamenti quotidiani”.
    Sono arrivate le risposte che si attendeva sabato scorso a Modena contro i gialloblù sconfitti in campionato per cinque a zero in trasferta?
    “Ho dato modo di mettersi in mostra a qualcuno che stava bene ed aveva meno minutaggio nelle gambe perché chiaramente il torneo di Viareggio è stato molto dispendioso disputandosi sei partite in dodici giorni, ed ho avuto le risposte che volevo perché dopo sinceramente l’amarezza del risultato della semifinale, volevamo subito far vedere a tutti che, fra virgolette, è stato un inciampo momentaneo e siamo ripartiti bene. La squadra è ripartita subito bene. E’stato un cinque a zero ma un cinque a zero fatto di grande qualità, di un possesso palla molto veloce, ed addirittura il risultato poteva essere ulteriormente più rotondo. Sono contento di tutti quelli che hanno giocato”.
    C’è una riflessione che si è portato dieci giorni dopo la gara di semifinale del torneo di Viareggio persa contro il Verona sull’analisi complessiva della partecipazione a tale manifestazione da parte della sua squadra?
    “Abbiamo avuto modo di analizzare tutte le partite, di rivederle a mente fredda, senza avere l’emozione del momento e sono rimasto molto contento. Come ho detto ai miei ragazzi hanno fatto molto bene. Il secondo tempo contro il Verona è stato fatto veramente bene, su un campo difficile, abbiamo messo in mostra un buonissimo calcio. Ci è mancato un po’ la finalizzazione però la squadra ha stradominato in lungo ed in largo ed ho avuto la conferma che l’espulsione è stata alquanto affrettata, al 18’ del primo tempo. La stessa situazione l’abbiamo poi vissuta in serie A, in Udinese-Lazio, sul rigore di Klose. E’ stato lo stesso appunto che io avevo detto all’arbitro in cui gli spiegavo che la chiara occasione da gol nasce quando l’attaccante è in possesso di palla. Quando tutto nasce da un cross di fondo con palla che arriva in area non c’è mai occasione da gol: il rigore c’è ma non l’espulsione. Quello ci ha condizionato, quindi a parte quella parentesi di Cesena in cui la squadra ha giocato con poca ferocia, con poca cattiveria, e quindi l’approccio della prima mezz’ora, in cui avevamo il dominio del gioco, anche se tutto era fatto a bassi ritmi, non mi è piaciuta, per il resto delle partite la squadra penso si sia espressa bene e quindi siamo soddisfatti. Rimane l’amarezza, e questa ce la portiamo dentro, perché la finale doveva essere sul campo meritata da Fiorentina ed Inter e speriamo di ritrovarli più avanti. Sarà sicuramente uno stimolo in più per prendersi una rivincita più avanti”.
    Il tecnico del Torino Moreno Longo è convinto che la corsa al primo posto del girone in cui è inserita anche la Fiorentina in campionato sia chiusa a voi, granata, Juventus e Spezia. E’d’accordo?

    “Sono d’accordo. Secondo me Torino, Fiorentina e Spezia hanno qualcosa in più. La Juventus come valori doveva essere più avanti, poteva essere a giocarsela per il primo posto ma avendo adesso da noi dieci punti di svantaggio la vedo un po’ più in difficoltà, fermo restando che l’organico della Juventus a gennaio è stato ulteriormente rafforzato perché ha fatto diversi acquisti tra i vari Cassata dell’Empoli, Favilli del Livorno, Tejo dell’Envigado che è un brasiliano, Filipovic che è un croato. Hanno investito molto anche nel mercato di gennaio e quindi hanno sicuramente rafforzato a livello qualitativo la squadra e sarà sicuramente un cliente difficile. La troveremo fino in fondo per le prime due posizioni. Lo Spezia ha ragazzi di valori ed è cresciuta tantissimo da quando è partita e come si sta ritrovando ora, e quindi questo vuol dire che il lavoro fatto è veramente fatto di buon livello ed il Torino è una certezza”.
    In questi giorni durante gli allenamenti o nello spogliatoio ha sentito fare a Bangu o Gondo una riflessione a voce alta sull’affermazione resa otto giorni fa dall’ex c.t. Arrigo Sacchi secondo cui ci sono troppi stranieri di colore nel campionato Primavera?
    “Sinceramente no…”
    Che riflessione invece ha fatto lei su quell’affermazione di Arrigo Sacchi?
    “Secondo me la riflessione che ha fatto il mister non voleva essere offensiva dal punto del razzismo: lui era a vedere la finale del torneo di Viareggio ed ha espresso questo pensiero che una squadra come l’Inter, la squadra principale candidata a vincere lo scudetto per potenzialità, vedere in campo così tanti stranieri chiaramente fa venire meno le potenzialità del calciatore italiano. L’Inter fra il ’96 ed il ’97 ha 7-8 giocatori nazionali e vedere i nazionali italiani in panchina a discapito degli stranieri questo può avere indispettito. Non penso assolutamente che le parole di Sacchi siano state riflessioni razziste”.
    Si può fare qualcosa in  questo senso per valorizzare i giovani italiani con delle regole rigide per il loro utilizzo o deve stare alle singole coscienze dei club?
    “Sono dell’idea che dobbiamo dare priorità ai calciatori italiani anche se non sono i calciatori stranieri a depotenziare il settore giovanile italiano. Sono gli stranieri che sono inferiori ai calciatori italiani, e ce ne sono tanti. A parità di qualità viene preferito il giocatore straniero a quello italiano. In Fiorentina abbiamo il 92% della rosa della Primavera che sono calciatori italiani. Gli stranieri che sono in campo, Bangu, Gondo e Diakhatè, sono giocatori importanti, che messi all’interno del contesto della rosa, anzi avvantaggiano il giocatore italiano perché sono calciatori forti. Penso che sta alla bontà e alla sensibilità delle società fare le scelte oculate e giuste. In questo senso alla Fiorentina siamo un’oasi felice”. 

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