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  • Fiorentina| I dubbi di Montolivo

    Fiorentina| I dubbi di Montolivo

    Ma come ha giocato Montolivo contro il Paraguay? Pirlo e Montolivo potranno giocare assieme? E ancora... Montolivo e D'Agostino potranno coesistere nel 4-3-3 di Mihajlovic? E Montolivo, con D'Agostino centrale, accetterà di cambiare ruolo? Quattro domande, quattro dubbi per un solo protagonista, Riccardo Montolivo. Il centrocampista viola è indubbiamente il personaggio del momento, nel bene (per lo più) e nel male, e come spesso capita ai "grandi", riesce a dividere, a creare fazioni, a provocare reazioni di ogni tipo. Non sappiamo se sia giusto definire Montolivo un "grande" calciatore, certamente il "nostro" sta vivendo il momento più fulgido della sua carriera, e come dicevano i latini..."molti nemici molto onore". Iniziamo dall'attualità, dal mondiale. L'Italia pareggia per 1-1 la partita d'esordio contro il Paraguay e Riccardo disputa tutti i 90 minuti. Buoni o cattivi? Sufficienti o insufficienti? In altre situazioni basterebbe il giudizio di Marcello Lippi a mettere tutti d'accordo... "Montolivo? Ha fatto una partita straordinaria!" recita il CT viareggino. Per tutti, forse, ma non per la critica italiana.

    Non per i 62 milioni di commissari tecnici che popolano lo stivale. Apparentemente (almeno così ci è parso) Montolivo gioca la sua miglior partita con la maglia azzurra: tonico, volitivo, continuo, persino coraggioso nell'andare al tiro da fuori sfiorando il gol vincente. Poi vai a leggere i giornali, le testate on-line e scopri che secondo Repubblica.it Montolivo ha disputato una prova "timida ed incolore". Ascolti una radio fiorentina e senti che Roberto Beccantini (prima firma de "La Stampa") lo invita a dare di più, a fare qualcosa di diverso. Apri il Nuovo Corriere di Firenze e a margine di un sondaggio tra addetti ai lavori leggi che Mondonico e Vierchowod bocciano il "talento di Caravaggio" definendo normale, quasi anonima la sua prova contro i sudamericani. E nulla più. Di contro ci sono anche pareri favorevoli: Antognoni lo promuove senza riserve, Pecci lo elogia per la sua personalità, Agroppi sostiene che ha diretto benissimo il gioco, mamma Rai lo loda pubblicamente. Insomma, torniamo al punto di partenza: come ha giocato Montolivo? Ai posteri...

    Intanto Pirlo migliora, brucia le tappe. Non ci sarà contro la Nuova Zelanda ma, contro la Slovacchia, conta di esserci. Secondo dubbio: col rientro di Pirlo, esce Montolivo? De Rossi è intoccabile, Montolivo esterno non ci vuol giocare (e poi non è più il suo ruolo) e allora? Anche quì ridda di opinioni: che chi propone il doppio regista nel 4-4-2, chi vorrebbe un rombo con Pirlo vertice basso, Montolivo alto, De Rossi e Marchisio esterni. Ancora Mondonico se ne esce con un quadrilatero a centrocampo, un 4-1-4-1 con Pirlo davanti alla difesa, Montolivo e De Rossi nel mezzo, Pepe e Di Natale sugli esterni con Gilardino punta unica. Dubbi, dubbi, e ancora dubbi, tutti con Montolivo al centro dell'attenzione. Allarghiamo l'orizzonte (o se volete restringiamolo perchè dalla nazionale passiamo alla Fiorentina). Montolivo ripete ad ogni occasione che il ruolo di centrale di centrocampo (appunto) alla Pirlo..."è un vestito che mi sembra cucito addosso". Per tutta risposta Corvino prende Gaetano D'Agostino, tante doti, tante virtù, un solo difetto: può ricoprire un solo ruolo, il centrale di centrocampo (guarda caso) alla Pirlo. Ci risiamo con i dubbi: ma Montolivo e D'Agostino potranno giocare insieme senza pestarsi i piedi? Sapranno giostrare senza rubare spazio l'uno all'altro? Sempre Mondonico dice di no, con forza, con convinzione. Anzi, va oltre... "Ma perchè è stato comprato D'Agostino? C'era già Montolivo..." si chiede con quell'aria sorniona. A questa domanda si lega l'ultimo dubbio: con D'Agostino centrale, Montolivo sarà disposto a (ri)cambiare ruolo e rimettere così in discussione gli eccellenti risultati conseguiti nell'ultima stagione? Anche quì dovremmo rispondere...ai posteri... ma (ahimè) crediamo che Montolivo abbia già risposto, ed è un no netto, deciso, senza appelli. Ora la palla passa a Corvino e Mihajlovic ed è una palla che scotta...

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