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  • Fiorentina, Jovetic:| L'unico sprazzo di colore

    Fiorentina, Jovetic:| L'unico sprazzo di colore

    • L.C.

    Al peggio non c'è mai fine. Eh già, perchè se queste ultime giornate sono vissute nel grigiore generale, tra la chimera di un traguardo europeo e la vana speranza di veder sbocciare qualche pianticella, le due partite che mancano rischiano di essere proiettate addirittura in bianco e nero. L'Europa matematicamente irraggiungibile, i giovani 'rimandati' all'anno prossimo (alcuni di loro rimandati in Primavera), in mezzo 180 minuti apparentemente senza senso. Ricordate i film di una volta? Immagini sgranate, velocizzate da mezzi antidiluviani, spesso senza parole corredati da qualche sparuta didascalia. E sopratutto... in rigoroso bianco e nero. Zero colore, zero emozioni. E allora, Bologna in casa e Brescia fuori... cui prodest? I felsinei ormai salvi e con un allenatore in fuga (Malesani che torna a Firenze, ecco forse un piccolo motivo d'interesse per domenica), le 'Rondinelle' ormai retrocesse con un altro ex viola in panchina (Beppe Iachini, anche lui in partenza). In più metteteci il 'lunch-time', la canicola, l'irresistibile richiamo della tavola apparecchiata e del mare... si va verso il minimo storico di 'appeal' e di spettatori. Sarà, poi, l'occasione per salutare la pletora degli ex-viola: Donadel, Santana, Comotto (loro sicuri, in scadenza di contratto) e poi Montolivo? Gilardino? Vargas? Mutu? Frey? Chi vivrà vedrà.

    Sarà, sopratutto, l'occasione per applaudire e celebrare il ritorno di Stevan Jovetic. La notizia migliore ce l'ha data proprio Sinisa Mihajlovic nel dopo Inter-Fiorentina: 'Jovetic? Sta lavorando in gruppo. Quando starà bene con la testa farà il suo rientro, e forse 20 minuti li potrebbe fare già domenica contro il Bologna'. Ecco la macchia di colore sulla natura morta di questa stagione, lo spezzone in technicolor nel lungometraggio in bianco e nero del campionato. Beninteso... saluti e baci, qualche pacca sulla spalla, il classico arrivederci all'anno prossimo, questi (solo e soltanto) devono essere gli ingredienti dei 20 minuti di Jo-Jo nel derby dell'appennino. Nessuna pretesa, nessuna aspettativa, nessuna forzatura, solo il pretesto per siglare un abbraccio collettivo tra la tifoseria e quello che (vox pouli) sarà il simbolo del rinascimento viola. Insomma, tra tanta tristezza ed inutilità, la 'zazzera' del montenegrino che corre e ballonzola sul prato del Franchi ci sembra davvero gran cosa. In tempi di vacche magre...

    (Quotidiano Viola)

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