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  • Fiorentina, l'ex Desolati:| 'Se ripenso a quella corsa...'

    Fiorentina, l'ex Desolati:| 'Se ripenso a quella corsa...'

    • Luca Cellini

    Dici Claudio Desolati, magari abbinato al cognome Speggiorin, e a chi ha più di 40 anni - a Firenze - viene subito in mente l'annedoto che in un pomeriggio di primavera vide protagonisti alcuni supporters gigliati i quali, esasperati dalle prestazioni negative dei sopra citati giocatori, li seguirono al momento della loro uscita dallo stadio, facendoli correre fino a viale dei Mille. 'Se ripenso a quanto sta accadendo a diversi giocatori viola, dalle serate in discoteca fino a chi si ribalta con la macchina all'alba, passando all'ultimo anno di Mutu, mi dico che con me e Speggiorin i tifosi della Fiorentina furono fin troppo esagerati - ricorda a Calciomercato.com lo stesso Claudio Desolati -. Adesso non interessa cosa accade fuori dal campo, ma solo il rendimento sul terreno di gioco. L'etica, la professionalità, il comportamento sono tutte cose in secondo piano nella vita di tutti i personaggi pubblici, figuriamoci per i calciatori. Al tifoso, tristemente, non interessano le parole, le promesse, ma solo ciò che accade nel rettangolo di gioco. La Fiorentina mi sembra una centrifuga in cui tutti dicono tutto, e se qualcuno prova a criticare significa per forza che non vuole bene alla squadra. I risultati sono deludenti ed è colpa di diversi fattori, anche di un mancato controllo della vita fuori dal campo. Il risultato del campo però non fa la differenza: alla fine a parlare è il vuoto dello stadio, e la mancanza di calore che la maggioranza dei supporters gigliati ha per quello che è il vero amore di Firenze, la sua squadra di calcio'.

    Protagonista di uno dei pochi successi all'Olimpico della Fiorentina contro la Lazio, datato 18 gennaio 1976, grazie ad una sua doppietta, Desolati ricorda ancora quei tempi. 'L'unione che ci caratterizza ancora oggi, con iniziative come quelle per il nostro ex compagno Galdiolo con Antognoni, Roggi e Merlo, sono la testimonianza che eravamo un grande gruppo allora e lo siamo rimasti anche oggi - ha aggiunto l'ex attaccante viola -. Oggi i giocatori sono aziende solitarie che non fanno unione, neanche in campo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E mi sembra che la società viola non faccia niente per rendersi simpatica, o per avvicinare i propri innamorati, i tifosi. Ma certi discorsi guai a farli pubblicamente, altrimenti ti dicono che sei un disfattista. Lazio-Fiorentina di domani? Mi auguro solo che la squadra abbia saputo isolarsi da tutto ciò che le accade intorno e che Mihajlovic finalmente inizi a farci vedere novanta minuti di calcio filati, dopo sette mesi di guida tecnica è legittimo che gli vengano chiesti. La sua mano, con tutti gli alibi avuti, ancora non si è vista in positivo'.

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