Calciomercato.com

  • Fiorentina, l'ex Galli:| 'Priorità direttore generale'

    Fiorentina, l'ex Galli:| 'Priorità direttore generale'

    • Luca Cellini

    'Dopo l'esperienza conclusasi negativamente con Pantaleo Corvino, che era una presenza praticamente egemonica in società, i vertici del club viola non si affideranno più ad una sola persona, ma vorranno ristrutturare la dirigenza con più figure. Fossi io a decidere, la priorità sarebbe quella di trovare un direttore generale. Puntare su un d.s. e poi solo successivamente su una figura che rappresenti il club ogni giorno, porterebbe l'anno prossimo a nuovi problemi. Oriali? E' una garanzia di professionalità e a livello di immagine parla la sua carriera prima calcistica e poi dirigenziale. Diego Della Valle? Di lui ho ancora il ricordo di quando in piscina festeggiò la promozione della squadra in serie A. Evidentemente la vicenda di Calciopoli lo ha segnato, portando questo grandissimo imprenditore a disinnamorarsi del calcio, e ora ha bisogno di tornare ad emozionarsi con i risultati della squadra per tornare ad appassionarsi alla Fiorentina'. Così l'ex portiere Giovanni Galli, ospite ai microfoni di Lady Radio.

    'In vista della gara contro l'Inter, l'obbligo di vittoria dei nerazzurri può consentire ai gigliati di fare calcio nella maniera migliore, ovvero giocare in velocità, sulle ripartenze, come è accaduto a San Siro con il Milan - ha aggiunto l'ex numero uno pisano -. La Roma invece ha una difesa da mettersi le mani nei capelli, all'Olimpico si potrà sfruttare Amauri come punto di riferimento. Firmerei per avere due punti nelle prossime due gare. Una volta raggiunta la salvezza, una delle priorità dei nuovi dirigenti gigliati sarà quella di dare un senso al settore giovanile della Fiorentina. Ad esempio non si capisce perché molti dei ragazzi che l'anno scorso hanno conquistato la coppa Italia con la Primavera o non siano stati dati in prestito o non giochino nei rispettivi club. Viceversa guardate cosa accade nella Roma coi giovani. Boruc? Ho la sensazione che ogni volta che scende in campo sia un membro estraneo alla squadra, che non riesca a guidare i suoi e che soprattutto non si sia inserito a dovere nella realtà del calcio italiano. Al momento il mio più grande rimpianto è di non aver capito tutto il potenziale di Neto, arrivatoa Firenze quando quest'ultimo era stato inserito nelle pre-convocazioni mondiali del Brasile. Soprattutto l'anno scorso è stato inspiegabile perché Mihajlovic, che mirava solo a fare un punto in più rispetto alla stagione precedente con Prandelli, nelle ultime giornate di campionato non gli abbia affidato la maglia da titolare'. 

    Altre Notizie