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  • Fiorentina, ecco a cosa è dovuto l'immobilismo sul mercato

    Fiorentina, ecco a cosa è dovuto l'immobilismo sul mercato

    • Luca Cellini
    Sta per terminare la seconda settimana successiva alla fine del campionato in casa Fiorentina: nessuna grande novità nè dal punto di vista del calciomercato, né della strategia dirigenziale. In attesa del rientro in Italia dei fratelli Della Valle che avverrà il prossimo 2 giugno analizziamo alcuni atti oggettivi della società viola.

    1) L'assenza fisica dei Della Valle da Firenze, impegnati in Cina fino a metà della prossima settimana, rende tutto bloccato. Il fatto che gli imprenditori marchigiani diano la priorità alla loro azienda calzaturiera e ai relativi affari sul quel fronte dimostra che dopo quasi 12 anni di proprietà, il coinvolgimento di Andrea è quello di un tifoso vero, mentre quello di Diego, proprietario del 99% delle azioni della società, è ancora quello di uno che non fa della Fiorentina una questione prioritaria.

    2) Nessuno è tornato sullo scambio dialettico Montella-società: in tal senso sono arrivate le parole di Mario Cognini e del patron Andrea Della Valle che hanno dimostrato come il tecnico avrà ancora meno potere nel in casa Fiorentina.

    3) Il rinnovo di contratto di Daniele Pradè, non ancora ufficializzato, per un solo anno, a differenza della durata di quello di Eduardo Macia (giugno 2018), rende la posizione del d.s. gigliato precaria fin da inizio della prossima stagione, e squilibrato il rapporto di potere d'azione fra i due uomini mercato viola.

    4) La mancata risoluzione ad oggi della comproprietà di Juan Gulliermo Cuadrado con l'Udinese rende sempre più difficile la permanenza del giocatore colombiano alla Fiorentina.

    5) L'acquisto di Tatarusanu rimette in discussione la posizione di titolare di Neto con la Fiorentina che, come due anni fa, con la presenza di Viviano, ha scelto la politica di avere due portieri potenzialmente titolari e con gerarchie non prestabilite.

    6) Gli arrivi di Sissoko dal Paris Saint Germain o Anderson dal Manchester ma soprattutto quello di Mario Gomez dal Bayern Monaco hanno messo in evidenza come la Fiorentina abbia aperto un canale di rapporti sul mercato con i principali club europei, che rendono possibili altri colpi nella prossima campagna acquisti.

    7) I mancati riscatti dai prestiti di Rosati, Diakité, Anderson e Matri boccia il mercato di gennaio, quello che serviva a fare il salto di qualità a una squadra in lotta su tre fronti, confermando che la politica acquisto a costo zero non ha pagato in casa Fiorentina, come era già avvenuto per Alonso, Iakovenko, El Hamdaoui e Munua.

    8) I mancati rinnovi, al momento, di Pizarro (scadenza il prossimo 30 giugno) e Aquilani (giugno 2015) li rendono due elementi non fondamentali a differenza di Borja Valero e Gonzalo Rodriguez, i cui contratti sono stati estesi circa tre settimane fa.

    9) L'elezione a sindaco di Firenze Dario Nardella costringerà la Fiorentina a prendere una decisione definitiva in tempi brevi sullo stadio da realizzare, come deciso da tempo dal comune, nella zona Mercafir della città, dopo tanti rinvii dovuti all'ascesa politica di Matteo Renzi e all'empasse in Palazzo Vecchio per l'assenza di un primo cittadino.

    10) Per la prima volta dalla gestione societaria della famiglia Della Valle, la Fiorentina puo' inserire nella propria prima squadra elementi del proprio settore giovanile che stanno facendo il salto di qualità, specie in attacco: Bernardeschi e Babacar su tutti.
     

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