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  • Fiorentina, altro che 'tesoretto'

    Fiorentina, altro che 'tesoretto'

    • Luca Cellini

    La situazione finanziaria della Fiorentina, stando al consiglio d'amministrazione dello scorso giugno, segna un 'buco' di bilancio di circa 32 milioni di euro. A pesare, oltre all'assenza di introiti per la mancata partecipazione alle coppe europee negli ultimi due anni - e anche quest'anno Pasqual e compagni non gireranno il continente durante la settimana - ci sono il pesante monte ingaggi e le spese per lo staff tecnico, oltre che le campagne acquisti effettuate tra l'estate 2010 e quella del 2012, che giudicare scellerate vuol dire usare un eufemismo: poche entrate, molte uscite, e 'bagni di sangue' derivanti da acquisti sbagliati, su tutti quello di D'Agostino, pagato per un anno di prestito oltre cinque milioni di euro.

    La scelta di cambiare gestione a livello di mercato è stata obbligata da parte del patron Andrea Della Valle, perché a fronte di ottimi acquisti come Behrami e Nastasic, che hanno fruttato alla Fiorentina poi oltre 30 milioni di euro dalle loro cessioni, da parte dell'ex d.s. Corvino c'è stata una gestione poco oculata sugli altri reparti, tanto che Pradè e Macia hanno dovuto subito rivoltare la rosa come un calzino, confermando pochissimi giocatori, di cui solo tre titolari, Pasqual, Cassani e Jovetic, quest'ultimo il pezzo più ambito sul mercato. I media ora si ingegnano a fare calcoli sui guadagni ottenuti dalla Fiorentina dalle recenti operazioni di entrata ed uscita: secondo la maggioranza degli esperti, l'attivo è più o meno di dieci milioni di euro, mentre il monte ingaggi ammonta a circa quaranta milioni
     
    Già si è iniziato a parlare, in vista del prossimo mercato di gennaio, di un 'tesoretto' per la campagna acquisti. Però tale definizione può essere fin da subito cassata dalla memoria dei tifosi viola. Infatti, a meno di un nuovo aumento di capitale, la società dei fratelli Della Valle, con i venti milioni di euro già inseriti a bilancio nel giugno scorso - primi soldi freschi dopo l'autogestione preannunciata nell'aprile 2009 -, aggiungendo i dieci milioni dell'estate 2012 porterà il bilancio, in vista del prossimo giugno 2013, al pareggio. Quindi a meno di nuove ottime operazioni in uscita del duo Pradè-Macia (ad esempio le cessioni di esuberi quali Olivera e Seferovic) a gennaio prossimo, sogni come Lisandro Lopez dovranno essere riposti in un cassetto

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