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  • Lady Pasqual:| 'Orgogliosa della fascia di capitano'

    Lady Pasqual:| 'Orgogliosa della fascia di capitano'

    • L.C.

    La semplicità fatta persona, una famiglia come le altre, né più, né meno. Una famiglia lontana anni luce dai lustrini e dalla 'vetrina' del mondo dorato che è diventato quello del pallone. È quella formata dal capitano della Fiorentina, Manuel Pasqual, e dalla sua dolcissima moglie, Mirca Ronchiato, laureata in scienze dell'educazione, ma impegnata a tempo pieno a fare la mamma ('Per il momento non lavoro - ha detto Mirca - ma spero di riuscire a farlo appena i bambini saranno cresciuti un po''). Veneti entrambi, i due si sono conosciuti dodici anni fa, nel 2000, in occasione di una sagra di paese a Croce. Complice dell'incontro un'amica comune che, ignara di quanto sarebbe potuto succedere, li ha presentati. Da lì, un classico (ma mai banale) colpo di fulmine che l'ha fatti innamorare. Poi sono arrivate le nozze nel 2007 e due figli: Nicolò, nato nel 2009, e Aurora, nata nel 2011. La famiglia Pasqual vive ormai a Firenze da 8 anni, da quando il terzino sinistro ex Arezzo è approdato in maglia viola nel 2005 e, prima del ritorno di Toni, era rimasta l'unica superstite del primo ciclo Della Valle. Segno evidente che la società è consapevole di quanto il capitano meriti ancora di indossare la maglia della Fiorentina, ma anche di quanto questa coppia solida e seria sia stata ormai adottata dalla città. C'è stima reciproca tra Firenze e Pasqual e la fascia di capitano che gli è stata consegnata è il coronamento di un sogno rincorso con sacrificio e attaccamento alla maglia. E poi, quante curiosità da leggere tutte d'un fiato per cercare di conoscere più a fondo il nuovo leader della squadra di Montella.  

    Mirca, iniziamo dalla fine: che effetto le ha fatto vedere suo marito capitano (finalmente) della Fiorentina? Sappiamo bene quanto lui sognasse quella fascia al braccio, non lo ha mai nascosto.
    'Finalmente. E' il giusto riconoscimento dopo otto anni di lavoro e di fedeltà alla Fiorentina. È stato contentissimo lui, sono stata contenta io. È stata un'emozione perché è stato un premio, al di là del fatto che non sempre è capitano chi porta la fascia al braccio. Si può essere leader senza fascia, ma l'averlo promosso è stato proprio il riconoscimento ufficiale per quello che ha fatto per la squadra, nello spogliatoio, per il comportamento corretto che ha sempre tenuto con tutti. Quella fascia se l'è conquistata e meritata lavorando sodo. Insomma, una bella soddisfazione (anche per me, oltre che per lui) vederlo capitano della Fiorentina'.
     
    Montella però ha dichiarato che ci sono due capitani: uno straniero, uno italiano...
    'Giusto che Montella abbia nominato due capitani, soprattutto nei confronti di Jovetic che, in fin dei conti, era già stato nominato un anno fa vice-capitano. Dunque, considerata la partenza di Gamberini (capitano della passata stagione), la fascia sarebbe dovuta passare di diritto a JoJo. Evidentemente il tecnico viola ha voluto premiare anche Manuel proprio per la sua dedizione alla maglia viola, ma non ha voluto toglierla a chi già quella fascia era destinata'.
     
    Manuel è arrivato a Firenze ben otto anni fa, all'età di 23 anni (e oggi, che di anni ne ha 30, viene chiamato 'zio'). E in questi otto anni ha vissuto momenti belli, ma anche difficili. Come ha vissuto quel periodo di 'accantonamento', soprattutto quando rientrava a casa, visto che non si è mai distinto per esternazioni polemiche e/o fuori luogo? 
    'Quando uno viene accantonato, ne risente di spirito ed entusiasmo, ma lui è sempre stato molto bravo perché anche in casa ha sempre fatto pesare poco i suoi eventuali malumori. Manuel è un professionista che non ama portare i suoi problemi a casa, non li fa pesare in famiglia. Appena rientra e vede i suoi bambini, tutto quello che può turbarlo gli passa in un attimo. Per quanto riguarda, poi, il suo buon senso e il fatto di non aver mai creato una polemica né niente, è vero. Lui si è sempre comportato da vero professionista. Poi, magari, qualche sassolino dalla scarpa se l'è anche tolto, ma senza la necessità di andare fuori dalle righe...'.
     
    C'è mai stato un momento in cui ha pensato: Basta, meglio andare... Del resto, tante volte si è parlato di un suo addio alla Fiorentina. È stato accostato, tra l'altro, a squadre importanti. Però alla fine è sempre rimasto. Che mi dice a riguardo?
    ‘Sì, più di una volta è successo che abbia pensato La mia storia a Firenze è alla fine, me ne vado... È successo in particolar modo nell'anno delle tante tribune perché Manuel aveva il sentore che l'esperienza fiorentina fosse arrivata al capolinea. E c'è stata la possibilità di andare via, poi però abbiamo sempre ragionato (insieme) e deciso di rimanere, ché non esisteva nessuna alternativa migliore di Firenze e della Fiorentina. E quando dico migliore non parlo di squadre più o meno importanti che possono aver cercato o non cercato Manuel, bensì di migliore nel complesso, come scelta di vita. Ogni anno che si è presentata un'offerta, abbiamo scelto di rimanere. E puntualmente ogni anno questa scelta è stata ripagata in qualcosa, pure negli anni peggiori. Non ha (e non abbiamo) rimpianti per le scelte fatte, né ci siamo mai pentiti'.
     
    (Brivido Sportivo)

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