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  • Fiorentina e Roma:| De Sisti spiega le differenze

    Fiorentina e Roma:| De Sisti spiega le differenze

    • L.C.

    'Se metti quella maglia anche una volta sola, per sempre tu sarai un'anima viola', cantava Andrea Pazzagli nel suo splendido brano 'Anima Viola' che spesso riecheggia al 'Franchi' introducendo le gare casalinghe della Fiorentina. Giancarlo De Sisti non l'ha solo indossata, quella maglia, ma ci ha cucito sopra anche lo scudetto del 1969. La sua gloriosa carriera da calciatore è praticamente divisa a metà fra il colore viola e quello giallorosso, fra il giglio e la lupa, ma a Firenze ci è tornato anche come allenatore, sfiorando nel 1982 quel famigerato tricolore finito poi ad accrescere il bottino bianconero. Insomma, De Sisti è uno dei grandi doppi ex della sfida in programma questo sabato, conosce molto bene sia le rive dell'Arno che quelle del Tevere e le descrive al settimanale Brivido sportivo.

    'Firenze è una città amata visceralmente dalla sua gente, e anche dalla gente che abita nei dintorni del capoluogo. Allo stesso modo viene amata la Fiorentina, c'è un attaccamento intenso e compatto a questa squadra che, contrariamente a quanto accade ad esempio nella realtà romana, è l'unica squadra della città, almeno per quanto riguarda i livelli professionistici. Sia a Firenze sia a Roma c'è un legame molto forte fra la gente e la propria squadra, con forti entusiasmi o scoramenti a seconda dei risultati. Però è più facile entrare nella testa di un romano che in quella di un fiorentino. Mi spiego meglio, e voglio farlo in un'ottica sportiva. Se tu vai a Roma, superato quell'inevitabile velo di scetticismo del primissimo periodo, i tifosi sono più disponibili e a farti diventare subito campione. A Firenze no: a Firenze prima te vonno vedé (riportiamo l'impagabile espressione dialettale pronunciata sorridendo da De Sisti, ndr). Poi però, quando entri nel loro cuore, non ti mollano mai più. Non ti lasciano più, tu resti sempre nel loro cuore, ed è un po' quello che è successo a me. A Roma è più facile entrare immediatamente nelle grazie del tifoso ma, quando lasci Roma, lo stesso tifoso non sa più manco chi sei (altro sorriso, ndr), a meno che tu non abbia lasciato tracce veramente indelebili. A parte tutto, devo dire che per me queste sono le due piazze migliori: io sono stato in entrambe e secondo me sono ineguagliabili come calore, sostegno e passione. Credo che sabato prossimo sarà una bellissima partita. Se gli allenatori riusciranno a mettere in campo tutte le loro idee ci sarà indubbiamente da divertirsi, verrà fuori una partita scintillante. Speriamo quindi che non ci siano tutti, che non ci siano defezioni così potremo vedere tutti giocare al meglio delle proprie possibilità. La squadra è riuscita a girar bene anche senza Jovetic, e questo significa che essa ha un valore assoluto importante. Però è inevitabile che lui sia l'elemento di spicco della Fiorentina, la ciliegina sulla torta: il valore aggiunto che può dare Jovetic non lo dà nessun altro alla Fiorentina, questo mi sembra normale. Mi auguro che possa farcela a rientrare, e che rientri già con una buona preparazione sulle gambe per poter giocare. Se rientra e sta bene, per la Fiorentina è veramente una freccia in più all'arco, la freccia più penetrante. Senza nulla togliere all'importanza di altri giocatori, ovviamente: Aquilani, ad esempio, in maglia viola sembra aver ritrovato lo smalto migliore, e Toni non sarà proprio quello della prima edizione fiorentina ma è sempre uno che la palla giusta sa buttarla'.

    (Brivido Sportivo)

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