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  • Fiorentina-Roma, parla il doppio ex Pruzzo

    Fiorentina-Roma, parla il doppio ex Pruzzo

    • L.C.
    Pensi a Fiorentina-Roma ed il ricordo non può che andare alla notte della passata stagione, quando i giallorossi - con un colpo da biliardo firmato Osvaldo - si imposero all'Artemio Franchi in una gara ricca di polemiche per un netto fallo di mani di De Rossi non ravvisato dall'allora fischietto Mazzoleni. Fu l'inizio della fine, la serata che sancì definitivamente che le chances di poter agganciare il terzo posto si erano di fatto esaurite. Oggi, però, le prospettive si sono invertite: i giallorossi - orfani di Destro - sognano di raggiungere la capolista Juve mentre i viola, ormai troppo distanti dal Napoli, si stanno preparando mentalmente alla finalissima di Coppa Italia contro gli azzurri. Con l'obiettivo, magari, di giocare un brutto scherzetto proprio ai giallorossi, la cui impresa del 4 maggio scorso non è stata ancora dimenticata dalle parti di Viale Fanti. Per parlare di questo e di altri temi, il settimanale Brivido Sportivo ha contattato il doppio ex della sfida Roberto Pruzzo, che si è così espresso ai nostri microfoni:
    Pruzzo, come valuta sin qui la stagione della Fiorentina?
    "Molto buona, dobbiamo essere onesti: questa squadra al netto di tutti i gravissimi ko tecnici che ha avuto in rosa si sta ancora lottando un posto in Europa ed ha conquistato con facilità anche la finale di Coppa Italia. La vittoria della Tim Cup può essere senza dubbio la ciliegina di una torta per una stagione che, tra mille traversìe, è stata sicuramente di ottimo livello".
    Quanto sono mancati Rossi e Gomez all'interno della stagione viola?
    "Tanto, tantissimo: praticamente è mancato l'apporto del 50% della squadra. Basti pensare che Montella questa estate ha impostato tutto il suo credo tattico su questi due giocatori, che alla fine non ha mai potuto vedere all'opera in gare ufficiali. I due attaccanti sono stati due investimenti pesantissimi anche per le casse dei viola ed il rimorso di non averli potuti avere a disposizione quasi mai in coppia per tutto l'arco della stagione è tanto, anche per le casse dei Della Valle".
    Da grande attaccante, come valuta il momento "no" di Matri in zona gol?
    "Il valore di Matri non si discute, anche perché il suo passato parla per lui: alla Juve ha saputo fare molto bene ed ha contribuito in modo determinante a vincere lo scudetto. Credo che Matri sia un ottimo giocatore ma solo se funge da "spalla" ad un'altra punta: da solo fatica moltissimo a farsi spazio tra le maglie della difesa avversaria, così come mi pare evidente che mal sopporti tutto il peso delle responsabilità che a Firenze gli sono state messe addosso dopo gli infortuni di Rossi e Gomez".
    Crede che la Fiorentina, alla luce della gara di Verona, avrebbe fatto bene a tenere per un altro anno Luca Toni?
    "E' facile parlare sempre con il senno del poi: l'addio di Toni alla Fiorentina è una delle tante storie di calcio che avvengono di anno in anno. I viola hanno fatto la loro scelta in un momento in cui avevano pianificato altri progetti tattici. Se Gomez, ad esempio, fosse stato al 100% per tutta la stagione credo che non sarebbe mai nato il rimpianto per aver dato l'addio a Toni un anno fa".
    Passiamo alla partita di domenica contro la Roma: che gara si aspetta contro i giallorossi?
    "Sarà senza dubbio una bellissima gara perché si affronteranno due tra le squadre che in Italia giocano il miglior calcio e che hanno ancora degli obiettivi da difendere. I giallorossi hanno bisogno di vincere a tutti i costi se vogliono tenere il passo della Juve".
    Crede che lo scudetto per i giallorossi sia ancora un traguardo possibile?
    "Non dipende purtroppo dalla Roma, ma da quello che davanti faranno i bianconeri: se la Juve farà un passo falso, la Roma ne dovrà approfittare ma questo significa che da qui a fine maggio dovrà vincere tutte le partite. A cominciare dalla gara di Firenze, dove non sarà affatto facile avere la meglio sui viola". 
     

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