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  • Fiorentina-Udinese: parla il doppio ex Kroldrup

    Fiorentina-Udinese: parla il doppio ex Kroldrup

    • L.C.
    Nel calcio, qualche volta, i soldi non sono tutto e capita di imbattersi in personaggi che non hanno niente a che vedere con lo stereotipo del calciatore moderno. La maggior parte dei tifosi viola avrà quasi certamente perso le tracce di Per Krøldrup, che dopo la lunga esperienza a Firenze e gli sfortunati mesi di Pescara, ha deciso di rimettersi in gioco in Portogallo.
    Oggi è il difensore centrale dell’Olhanense, squadra della città di Olhão, nel distretto di Faro. Là, dove l’attività principale è certamente la pesca, un piccolo nucleo di italiani ed ex conoscenze della Serie A sta cercando di salvare il club dalla retrocessione nella seconda serie. Nell’Olhanense c’è un pizzico di tricolore nella dirigenza (l’ex Presidente del Cesena Igor Campedelli fa parte del club), in panchina (la squadra è allenata da Galderisi), e in campo (del gruppo fanno parte gli ex Livorno Dionisi e Bigazzi oltre a Mario Sampirisi in prestito dal Genoa).  Il settimanale Brivido Sportivo lo ha intervistato nella settimana che conduce a Fiorentina-Udinese, certamente il suo derby del cuore nel campionato italiano.
    Krøldrup, che finale di stagione si aspetta per la Fiorentina?
    «Sono fisicamente lontano ma vedo tutte le partite in televisione. A Firenze ho ancora molti amici e la squadra viola mi è rimasta nel cuore. So tutto del gruppo e so anche che purtroppo si è rifatto male Gomez. Dopo l’infortunio di Rossi non ci voleva. Giocare tutta la stagione senza due attaccanti così forti è difficile. Peccato».
    Quindi avrà visto anche la doppia sfida in Europa League contro la Juventus. Quella punizione di Pirlo ha gelato Firenze…
    «Lo immagino, anche se fino a quel momento ho visto una bella Fiorentina nel doppio confronto. Nel primo tempo della gara di ritorno la Juventus ha fatto veramente fatica. Le due partite sono state molto equilibrate, a decidere la qualificazione è stata la giocata di un fenomeno. Di fronte ad un gesto tecnico del genere c’è poco da fare. Devo dire, però, che la Fiorentina ha messo in difficoltà la Juventus con il suo possesso palla ed aggiungo anche un’altra cosa…».
    Prego.
    «Il gioco della Fiorentina, fatto di una fitta serie di passaggi, mi ricorda molto quello della nazionale danese. Abbiamo provato a farlo per anni, senza ovviamente avere la qualità che ha la squadra di Montella in tanti elementi. Sono un estimatore di questo tipo di gioco e mi piace vederlo fare alla Fiorentina. Lo fanno davvero bene in tante occasioni».
    A proposito della qualità negli interpreti viola, c’è un giocatore di questa Fiorentina che avrebbe voluto nella sua squadra?
    «Ce ne sono tanti con cui avrei voluto giocare e che ci avrebbero fatto comodo. Fare un nome solo è difficile, come fai a scegliere tra Gomez, Rossi, Borja Valero e tutti gli altri? Dico solo che io ad Udine ho giocato con Pizarro e posso dire tranquillamente che lui era quello che faceva girare tutta la squadra. E’ un giocatore fondamentale per l’allenatore».
    Da una parte il campionato e dall’altra la Coppa Italia. Sensazioni per la finalissima contro il Napoli?
    «Sarà una bella partita e soprattutto potrà succedere di tutto. Il Napoli è una bella squadra, ma credo che per la Fiorentina sia arrivato il momento di alzare una coppa al cielo. Io sicuramente farò il tifo da qui perché questo accada. I tifosi viola si meritano di festeggiare la vittoria di un trofeo».
    Domenica c’è il suo derby del cuore in Serie A. Per chi farà il tifo tra Fiorentina ed Udinese?
    «Sono legato ad entrambe le squadre ovviamente, le ho nel cuore. A Firenze però ho trascorso anni importanti, i migliori della mia carriera. Non ho dubbi, farò il tifo per la Fiorentina anche questa volta. E poi, ripeto, a Firenze ho tanti amici, ci sono giocatori che conosco e che giocavano con me come Pasqual e Neto. Anzi, ho visto che Manuel ha tagliato il traguardo delle 300 presenze in maglia viola. Ancora lo devo chiamare, ma lo farò a breve per fargli i complimenti».
    Chiudiamo con una promessa. Tornerà a Firenze a vedere qualche partita della Fiorentina?
    «Sicuramente si. Spero di giocare ancora qualche anno perché mi sento bene, ma a fine carriera tornerò spesso e volentieri a vedere la Fiorentina. Mi manca il calore del ‘Franchi’». 
    Come si trova in Portogallo?
    «A livello personale sta andando tutto molto bene, sto giocando titolare con continuità da almeno venti partite. Dal punto di vista della squadra le cose, per l’Olhanense potrebbero andare meglio, perché soprattutto in trasferta stiamo faticando a fare punti. Stiamo lottando per salvarci, mancano sei partite alla fine del campionato e dovremo vincere in trasferta per compiere quest’impresa. A livello personale, ripeto, mi sto trovando molto bene. Qui si vive alla grande, sto anche imparando il portoghese. E’ una bella esperienza, spero solo di togliermi la soddisfazione di salvare questa squadra».




     

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